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29/05/2020

JESSICA LUCCHETTA: LO STOP? UN'OCCASIONE PER CRESCERE

JESSICA LUCCHETTA: LO STOP? UN

(Jessica Lucchetta, nata il 21/12/1997, specialista delle gare cittadine).

Pieve di Soligo (TV):  Jessica Lucchetta è finalmente a casa dove ha potuto riabbracciare la famiglia. Nulla di grave, ma dopo una quarantena passata sempre in Valle di Primiero, è stato bello rivedere anche i genitori. La raggiungiamo telefonicamente a Pieve di Soligo, terra di Prosecco e di Orienteering.

La ragazza, tesserata per l'Orienteering Tarzo, laureata in Ingegneria dell'informazione e organizzazione d'impresa, in questo periodo ha lavorato allo sviluppo di una app dedicata agli studenti atleti che si chiama Top Sport (non ancora disponibile su Playstore e I Tunes. "Forniamo agli studenti la possibilità di reperire facilmente il materiale didattico. Possono inoltre programmare gare ed esami sul calendario e in caso di concomitanze si riescono a spostare gli esami". 

Il ritorno a Pieve ha rappresentato anche un diverso modo di allenarsi.

"Qui ci sono molte cartine e ne sto approfittando. E' un periodo di incertezze generali e mi cimento nella tecnica. Soprattutto in bosco vedo la differenza con le mie avversarie che hanno un occhio più attento di me". 

Chi è Jessica Lucchetta orientista?

"Pratico Orienteering da 5 anni ed è ora che mi metta al passo con le altre. Ogni anno vedo dei netti miglioramenti, sia di corsa che di tecnica. Sono una più da Sprint. Soprattutto da quando sto a Trento dobbiamo fare molti spostamenti per andare in bosco e allora sfruttiamo maggiormente le mappe cittadine".  

Ilian Angeli ci ha raccontato di essersi cimentato negli esercizi virtuali e tu?

"Anche io mi son cimentata in catching features, che è un gioco in cui l'avatar corre molto più veloce rispetto alla realtà e quindi ti obbliga ad essere mentalmente rapida. Le scelte sono veloci e si deve essere pronti ad affrontare la situazione. 

E' stato difficile affrontare la quarantena?

"Direi di sì, l'inverno era stato ottimo e mi ero riuscita ad allenare bene. Lo scorso anno avevo patito un infortunio ma a marzo ero in forma. Quando ci hanno messo in quarantena è stata una delusione. Eravamo pronti a partire per il MOC per allenarci 10 giorni al Sud Italia". 

Invece...

"Invece siamo stato rinchiusi in casa. Fortunatamente la tecnologia ci ha permesso di rimanere in contatto con la società ed i compagni di nazionale. Personalmente sono rimasta bloccata in Valle di Primiero perchè, come detto, preparavamo la trasferta del MOC. I genitori sono abituati ad avermi fuori di casa, ma hanno comunque patito il distacco. Certo, c'era chi stava peggio. In Primiero c'è un bell'ambiente e devo dire che non abbiamo avuto particolari problemi. So che altri atleti sono incappati in alcune noie... anche solo per delle corsette sotto casa. Noi eravamo in una stradina secondaria e potevamo sfruttarla. Inoltre ogni 2 venerdì ci troviamo anche con il gruppo delle ragazze Senior guidato da Verena Troi".

Cosa pensi della novità del coach al femminile?

"Una bellissima iniziativa. Confrontarsi con un'atleta donna è una buona cosa. Lei gareggia contro di noi, ha vinto l'ultima Coppa Italia, e rappresenta un ottimo punto di riferimento per migliorarci. Il fatto di essere donna le permette di capire meglio tante situazioni ed ha una sensibilità sulle nostre problematiche".

Quali sono le problematiche specifiche?

"Uomo e donna vedono le cose in modo diverso. Avere una persona che ragiona come te, ti fa sentire a tuo agio. La corsa di un uomo non è paragonabile alla nostra. Un discorso fisico e mentale".

Il tuo percorso nell'Orienteering? 

Ho iniziato da 5 anni. Prima giocavo a tennis e poi ho cambiato. Con la scuola ogni anno facevamo delle gare di Orientamento, dopo aver fatto una selezione interna si accedeva alla fase regionale. Mi ha sempre appassionato come sport e una volta smesso con il tennis non mi ci vedevo a stare ferma. Benedetta Vanzella dell'Ori Tarzo mi ha coinvolto e nella nostra scuola era una delle migliori interpreti. Lei mi ha messo in contatto con Roland Pin, che ha organizzato un allenamento per me e da lì mi sono appassionata. Poi è partito il discorso con le gare regionali e la mia prima gara nazionale è stata a Belluno. Ho preso 7 minuti da Francesca Taufer. Lei mi sembrava irraggiungibile. L'anno seguente è arrivata la mia prima vittoria, in casa a Pieve di Soligo, e mi ha portato motivazione. Sono abbastanza determinata e quando mi fisso un obiettivo voglio raggiungerlo".

Nell'Orienteering quale è il tuo obiettivo?

"Fare il meglio di quello che posso e una volta raggiunto il mio limite, migliorarlo. Si può sempre fare di più".

Nell'Orienteering hai fatto anche incontri importanti.

"Quando ho iniziato l'Università a Trento è cambiato l'approccio con l'Orienteering. Ho consociuto Anna Giovanelli al mio stesso corso universitario, e lai mi ha spronato. Da lì si è formato un gruppo importante di orientisti a Trento con i Palumbo, Stefano Raus, Francesca Taufer, Nicole Scalet, Paride Grava e Anna Giovanelli appunto. Da lì ho incontrato Mattia Debertolis, che prima non conoscevo ed ora da 3 anni stiamo assime".

Essera una coppia di orientisti cosa comporta?

"Dal mio punto di vista ha tanti vantaggi. Abbiamo gli stessi interessi e poi ci sproniamo a vicenda. Quando uno non vuole allenarsi l'altro lo spinge. Poi giriamo tanto ed è ballo stare assieme". 

Cosa vedi nel 2020?

"Se dovessero annullare tute le gare ho deciso che prenderò quest'anno come una stagione di crescita negli aspetti su cui sono più carente. Soprattuto gli allenamenti in bosco raprpesentano il mio punto debole. Nel frattempo colgo l'occasione per ringraziare la mia famiglia, Roland Pin, Mattia e i miei compagni dell'Orienteering Tarzo che sono un'atra famiglia".

Qui sotto il servizio di Rai Sport della gara d'esordio di Jessica Lucchetta.

 

IN PRECEDENZA:

NICOLE SCALET

FRANCESCA TAUFER

SAMUELE TAIT

SEBASTIAN INDERST

MIKHAIL MAMLEEV

MATTIA DEBERTOLIS

RICCARDO ROSSETTO

ILIAN ANGELI

 

A cura di Pietro Illarietti 

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