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FRANCESCA TAUFER E QUELLA VOGLIA DI TORNARE A CORRERE
(Francesca Taufer impegnata in un allenamento in montagna. Immagine di archivio).
PRIMIERO (TN): E' una Francesca Taufer in fase di recupero quella che in questi giorni pedala sulla cyclette. La trentina, tesserata per l'US Primiero, nel mese di ottobre si è infortunata riportando lo stiramento del tendine tibiale anteriore e posteriore.
Un infortunio inizialmente sottovalutato, tanto che l'azzurra si è presentata ai via delle gare di Peschiera e Bardolino.
"Ho chiuso IL 2019 in malo modo e, con il senno di poi, dico che avrei dovuto fermarmi prima. Non è stata una decisione saggia quella di continuare a correre. I sanitari hanno poi accertato l'entità dell'infortunio e mi sono dovuta fermare per un lungo stop".
L'inattività ha inciso sul morale di Taufer. "Non è stato semplice, soprattutto da un punto di vista mentale. Certi giorni sembrava andar meglio, altri meno bene. Ho trovato lo sfogo delle cyclette, in mansarda di casa, ma non è certo bello quanto correre. Un esercizio che mi permette comunque di fare attività aerobica. Stare all'aria aperta mi è mancato molto".
L'imprevisto le ha dato molta grinta. "Voglio tornare quanto prima a buon livello. Da un po' di tempo ho ripreso a correre, ma va a giornate alterne. Non posso sopportare grandi carichi di lavoro anche se sono riuscita a correre anche per 90'. Devo seguire le indicazioni del fisioterapista e del mio allenatore, Manuel Negrello. In questa fase di sofferenza ho voluto comunque trovare l'aspetto positivo e dedicarmi agli esercizi di core stability rinforzando quelli che sono i miei punti debili, a partire dalla schiena".
Questo il suo rammarico: "Mi spiace aver perso tanti allenamenti organizzati dalla società. Per me è un vero peccato perchè io, per rendere, mi devo impegnare il doppio degli altri, è una cosa che ho imparato nel tempo. Il mio fisico ha bisogno di questo tipo di attività, molto intensa".
Un messaggio per i suoi supporter: "Non vi preoccupate. Sarò al via delle gare di Matera, anche se non credo di essere competitiva. L'importante è tornare ad assaporare l'adrenalina della corsa".
a cura di Pietro Illarietti