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19/08/2025

SI E' TENUTO IN VAL CANALI L'ULTIMO SALUTO A MATTIA DEBERTOLIS

SI E

VAL CANALI (TN). In una giornata di sole, ai piedi delle Pale di San Martino, la comunità della Valle di Primiero e il mondo dell’Orienteering si sono ritrovati per dare l’ultimo saluto a Mattia Debertolis, atleta della Nazionale di Corsa Orientamento, scomparso in Cina nei giorni scorsi durante i World Games.

Presenti le massime cariche istituzionali e sportive: Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani, Luciano Buonfiglio, Presidente del CONI, Maurizio Fugatti, Presidente della Provincia autonoma di Trento, Alfio Giomi, Presidente FISO, Mattia Gottardi, Assessore provinciale allo Sport, Bortolo Rattin, Presidente della Comunità di Valle, i cinque sindaci del territorio, Valerio Zanotti, Presidente del Parco Naturale Paneveggio, e Paola Mora, Presidente CONI Trento.
Accanto a loro, tanti amici e conoscenti arrivati da diversi Paesi d’Europa, compresa la sua società svedese, il Lidingö, insieme ai rappresentanti del Consiglio Federale FISO e ai tecnici delle Squadre Nazionali.

Le parole delle istituzioni

Durante la cerimonia ha preso la parola il Ministro Andrea Abodi:


«Porto la vicinanza del Governo che rappresento e di tutto il mondo dello sport alla famiglia di Mattia, al Presidente CONI Buonfiglio e al Presidente FISO Giomi, che rappresenta l'Orienteering. In questi momenti prevale un senso di inadeguatezza: una vita che si spezza è un dolore immenso. In questa Val Canali, dove si sente solo il rumore del fiume, del vento e il peso dei nostri cuori, sento che Mattia continua a camminare accanto a noi. Dobbiamo rispettare i suoi principi e i suoi valori: lo sport come dono per tutti. La mamma di Mattia, Erica, ci ha detto che dobbiamo andare avanti: è vero, dobbiamo proseguire nel rispetto della vita e dello sport. Nei giorni scorsi abbiamo sperato, pregato e pianto, anche chi non lo conosceva. Questo è il senso più profondo dello sport. Da questi luoghi di natura ripartiamo, ricordando la potenza della vita. Ciao Mattia».

Il Presidente del CONI, Luciano Buonfiglio, ha aggiunto:
«Ho pensato a lungo alle parole da dire, ma non ce ne sono. Mi rivolgo direttamente a te: ciao Mattia. La tua presenza qui, testimoniata da così tante persone, dimostra quanto tu abbia lasciato in ognuno di noi. Il mondo dello sport ti è vicino. Sei stato un orgoglio per tutti noi e il tuo ricordo continuerà a vivere nei nostri progetti e nel nostro impegno, magari attraverso un evento o un impianto sportivo».

Il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha sottolineato:
«In questi giorni, in Primiero, ho potuto vedere con i miei occhi l’affetto della comunità per Mattia. Questa terra, culla dell’orienteering, ha dato tanti atleti alle Nazionali. Mattia, nipote di una guida alpina, fin da piccolo amava le cartine: questa passione lo ha portato a risultati di rilievo internazionale. Ringrazio tutte le istituzioni che, in questo percorso doloroso, hanno dimostrato grande vicinanza alla famiglia e al territorio».

I ricordi degli amici e dei compagni

Molto commossi gli interventi degli amici. Riccardo Scalet, parlando in dialetto, ha ricordato:
«Ci siamo conosciuti a scuola, quando scambiavamo figurine. Poi l’orienteering ci ha uniti in tante avventure. Non è facile raccontarle tutte. Sei stato un grande avversario e un grande amico. Ogni volta che parlerò di una persona buona e dal sorriso aperto, parlerò di te».

Sebastian Inderst ha aggiunto:
«Ci siamo conosciuti più tardi rispetto ad altri, ma ci siamo trovati subito. Porterò nel cuore la tua grinta, la concentrazione e la forza. Ciao, “trattore”».

La cugina Elena ha espresso con dolore:
«Le persone migliori vengono chiamate prima. Amavi le montagne, e questa volta hai scelto la cima più alta. Noi terremo vivo il tuo ricordo».

Dalla Svezia, la squadra del Lidingö, con Veronica Kalinina, ha voluto ricordarlo:
«Abbiamo corso tanto insieme. Era un atleta forte e una fonte di ispirazione. Sempre presente, anche con il freddo o durante l’infortunio al piede, non smetteva di allenarsi. Quando l’anno scorso mi feci male, fu lui a portarmi in spalla fino al pronto soccorso. Questa sera, a Lidingö, lo ricorderemo con una cerimonia».

L’omelia del parroco

Nella sua omelia, Don Giuseppe Daprà, parroco di Fiera di Primiero, ha detto:
«Il nome di Mattia è oggi una ferita e una stretta al cuore. Alla sua età i sogni dovrebbero avere il sopravvento, e invece siamo qui con il cuore pesante. Fin da ragazzo si è appassionato allo sport, con mappa e bussola ha conosciuto la natura e il mondo. Ora è una bussola nel cielo. Partito dall’US Primiero, ha saputo conquistare tante vittorie, anche qui in Val Canali, dove vinse i Mondiali. Ha saputo creare amicizia e amore, e ha incontrato negli occhi di Jessica un legame profondo.
Oggi ci consegna una mappa e una bussola per attraversare la nostra notte. Abbiamo una ferita che reclama consolazione. Cara Jessica, cara Erica, Fabio, Nicolò, nonna Delia: ricevete l’abbraccio di tutti noi. Il dolore è troppo grande, ma Mattia non ci lascia. La bussola della sua passione e la bellezza del suo cuore continueranno ad accompagnarci. Come ha ricordato Papa Leone, lo sport è dono e crescita: Mattia ne è stato testimone».

 

da Val Canali, Pietro Illarietti

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