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19/02/2023

IL RICORDO DI SERGIO GRIFONI

IL RICORDO DI SERGIO GRIFONI

Sergio Grifoni è stato sicuramente un personaggio che ha segnato in modo profondo la storia dell'Orienteering italiano e non solo. Appassionato, prima ancora che dirigente, ha dato impulso pure al COMOF. Persona vera e di carattere, ha supportato anche molte società nel loro percorso di crescita. 

Vi proponiamo ora il ricordo di un suo amico, il romano Gianfranco De Vito, che durante la sua presidenza fu pure Consigliere Federale.


Ho conosciuto Sergio sui campi di gara. Io ho iniziato nel 2001 a dedicarmi assiduamente all'Orienteering e lui era lì che correva insieme a noi ed era già una leggenda. È stato uno dei primi pionieri, nell'Aprile 1967, che portarono lo sport dei boschi in Italia, anzi nel Lazio, a due passi dal centro nucleare della Casaccia dell'ENEA (che allora si chiamava CNEN).

Nel Luglio 2007, in seguito alle dimissioni di Adriano Bettega, io entrai a far parte del Consiglio Federale presieduto da Ezio Paris.

Fu esattamente un anno dopo che ci incontrammo in Repubblica Ceca, durante i WOC in occasione del XXIV Congresso IOF, al quale Sergio e Maria Silvia Viti partecipavano come Delegati Italiani.

Fra i punti all'Ordine del Giorno della Assemblea IOF c'era anche la assegnazione del MTBO WOC 2011 all'Italia.

Sergio era preoccupato che l'Italia potesse perdere l'occasione di organizzare questo Mondiale, visto lo scarso interesse ed impegno mostrato dalla FISO nel supportare la candidatura Italiana. Così, ci mettemmo a preparare in fretta e furia una Presentazione, mettendo assieme un po’ di materiale che, nel frattempo, ci era arrivato dalla FISO.

Il giorno dopo fui io a salire sul palco per esporre, davanti all'Assemblea IOF, i motivi per i quali il MTBO WOC 2011 dovesse essere assegnato all'Italia. Il Mondiale venne assegnato all'Italia con il voto unanime della Assemblea. Qualche minuto dopo era prevista la votazione per l'Elezione del nuovo Consiglio IOF. Maria Silvia Viti venne eletta ed entrò a far parte, per l'Italia, del Consiglio IOF.

L'Elezione a Presidente FISO.

Per il 9 Novembre 2008 venne indetta l’ASSEMBLEA ORDINARIA ELETTIVA che vide la presentazione di 3 candidature alla carica di Presidente FISO, tra le quali quella di Sergio Grifoni. Per alimentare il dibattito con i candidati, io proposi, ai tesserati FISO, di inviarmi le eventuali domande che avrebbero voluto porre al possibile futuro Presidente FISO.

Ci fu una risposta entusiastica.

Le domande pervenute furono raccolte in un file PDF di 9 Pagine ed inviate a ciascun Candidato. Inoltre fu preparata un’ intervista composta da 7 domande, che sintetizzavano i temi più caldi.  Ci fu una richiesta diversa da tutte le altre, che non chiedeva né di programmi né del futuro della FISO. Questa:

Non vi è n'è la norma che imponga né è invalso l'uso di costituire delle coalizioni di candidati consiglieri a sostegno dell'uno o dell'altro aspirante presidente.  Ci si può domandare quanto coeso sarà il prossimo CF. Perché allora non chiedere ai candidati consiglieri se sostengono qualcuno in particolare o se immaginano di lavorare al meglio a prescindere dall'esito della votazione.  Magari motivando con massimo cinquecento caratteri la loro preferenza.

Saluti, Alexander Schuster

Dopo aver risposto anche alle altre domande, ecco la risposta a quest'ultima da parte di Sergio:

Anche al quesito di Schuster, cioè come si schiererebbero i candidati consiglieri una volta eletti, ho già risposto fin dall’inizio. È mio fermo proposito lavorare con tutti, coinvolgere tutti in un progetto di crescita nei numeri e nella qualità: francamente mi rifiuto di pensare che ci possa essere qualche candidato che si sia presentato con l’idea di appoggiare uno dei candidati Presidente, ma deciso a mettere i bastoni fra le ruote se ne viene eletto un altro.  Penso che il quesito di Alexander possa servire a dividere anziché unire, cosa di cui invece abbiamo un bisogno enorme.  Siamo quattro gatti (punterò almeno al raddoppio): non abbiamo bisogno di squadre, cordate e ulteriori divisioni. E poi il passato dovrebbe almeno insegnare qualcosa.

E invece quel qualcuno, deciso a mettere i bastoni fra le ruote, c'era veramente. Questo non impedì a Sergio Grifoni, ed al Consiglio Federale da lui presieduto, di apportare profondi e storici cambiamenti in vari aspetti e settori della nostra Federazione (fra i quali quello della Comunicazione e del Marketing) di cui, ancora oggi, possiamo apprezzare i benefici.

IL COMOF

Uno dei più importanti progetti di Livello Internazionale, di cui Sergio è stato protagonista ed uno dei principali motori, in prima persona, è stato la costituzione del COMOF, che il 12 Novembre 2020 ha compiuto 10 anni di vita. 
Ecco come lo stesso Grifoni sintetizza questi 10 anni:

All'epoca (nel 2010) esisteva già un circuito di gare tra le Federazioni del sud est europeo (SEEOC), cui la FISO si era da poco aggregata. In occasione di uno di questi incontri sportivi feci la proposta di costituire qualcosa di più organico e allargato, legalmente riconosciuto, il COMOF appunto. 

La proposta venne presentata dalla FISO all’Assemblea Generale della IOF a Trondheim nell’agosto del 2010 e approvata all’unanimità dall’Assemblea: il 12 Novembre 2010, a Venezia (era in corso il Meeting Internazionale) si trovarono al cospetto del notaio i rappresentanti delle Federazioni di Italia, Serbia e Spagna. 

La preparazione dei documenti aveva preso diversi mesi e in quel momento i rappresentanti della Federazione Turca, pur presente, non erano pronti. 

Cosicché firmammo in tre e la Federazione Turca fu associata nel corso dell’Assemblea Generale il giorno seguente. Di fatto il COMOF nasce con quattro Federazioni. 
Al momento della firma dell’Atto Costitutivo fu approvato anche lo Statuto Confederale. Alla prima Assemblea Generale fu invitato a presenziare il Presidente del CONI Gianni Petrucci, che ci assicurò il sostegno del CONI, e il Consigliere IOF Maria Silvia Viti in rappresentanza della IOF.

Perché il COMOF? Il primo obiettivo era quello di dare la possibilità agli atleti delle nostre Federazioni l’opportunità di confrontarsi in un contesto senza la presenza frustrante delle ‘corazzate’ nordeuropee. Insomma, un livello agonistico più alla portata degli atleti del bacino del Mediterraneo, in cui questi potessero trovare lo stimolo per crescere insieme e confrontarsi per una medaglia. 
La prima edizione degli MCO (Mediterranean Championships in Orienteering) si svolse in Spagna nel 2012, dove è tornata a far tappa nell’ultima edizione disputata nel 2019. 
La politica della FISO e di altre Federazioni più blasonate, nel tempo, è stata quella di garantire la partecipazione agli MCO soprattutto da parte dei giovani più promettenti e degli Elite di seconda fascia, anche con formazioni incomplete, per dare motivazione e opportunità di partecipare a una competizione internazionale anche a chi tradizionalmente non poteva essere convocato per le rassegne più blasonate perché le Federazioni ‘minori’ avevano meno spazio.

Il secondo obiettivo era quello di promuovere l’Orienteering nei Paesi aderenti al CIJM (Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo). 

Quindi, non solo promuovere l’adesione delle Federazioni già esistenti e strutturate, ma anche portare l’Orienteering in nuovi Paesi. 

Da questo punto di vista il COMOF ha avuto successo: l’Orienteering è stato introdotto in Egitto, Libano, Algeria, Nord Macedonia, Montenegro e Malta (l’ultimo arrivo) mentre si sta lavorando per San Marino, Albania, Marocco e altri ancora. 

Montenegro e Israele hanno militato per qualche anno nel COMOF ma poi ne sono usciti per motivi interni, ma attualmente le Federazioni Nazionali incluse sono ben 13, in ordine di ingresso: Spagna, Italia, Serbia, Turchia, Nord Macedonia, Cipro, Portogallo, Francia, Egitto, Croazia, Libano, Algeria e Malta.

Il terzo obiettivo, ma anche quello più ambizioso e prestigioso, era l’inclusione ufficiale nei Giochi del Mediterraneo, nati come rassegna regionale dei Giochi Olimpici, su proposta fatta nel 1948 dal rappresentante dell’Egitto Mohammed Taher Pasha durante una riunione del CIO, che ne ha deliberato quindi il riconoscimento ufficiale. 

L’idea originaria era quella di superare, almeno in parte e grazie allo sport, i solchi che secoli di storia avevano aperto tra i popoli del Mediterraneo, acuiti ancora di più dagli strascichi delle politiche coloniali e le lacerazioni prodotte dalla Seconda Guerra Mondiale. 

Per la IOF, venire inclusi in un evento riconosciuto dal CIO, cui partecipavano Paesi di tre continenti, sarebbe stato un primo passo importante nel percorso per arrivare all’inclusione dell’Orienteering nei Giochi Olimpici, un sogno che richiederà ancora anni di lavoro. Per questo motivo la IOF sposa le iniziative del COMOF, come ad esempio la Youth Training Academy finanziata in gran parte dai fondi IOF per lo sviluppo regionale.

Allo stato attuale, il COMOF ha un organico composto dal Presidente Zoran Milovanovic (Serbia), il Segretario Generale Sarah Hilal (Libano), i Vicepresidenti Helene Ediar (Francia), Jose Angel Nieto Poblete (Spagna) e i Consiglieri Daniele Guardini (Italia), Raul Ferra (Spagna), DuduErol (Turchia), Marco Tomasini (Malta).

IL RICORDO: Ho cercato di seguire le strade dove mi hanno portato i ricordi e di raccontarvi Sergio, così come ho potuto conoscerlo io. Qualcuno lo giudicava un po’ scontroso e facile all'ira. Ma non era né l'uno né l'altro. Si certo, l'ho visto più volte arrabbiarsi con qualcuno. Ma era sempre dovuto alla passione che metteva in tutto quello che faceva. Era sempre pronto a discutere apertamente le proprie idee e ad ascoltare nuove proposte. 

Ma quello che lo faceva davvero inalberare, era trovarsi davanti qualcuno che cercava solamente di mettergli i bastoni fra le ruote, semplicemente per fare puro ostruzionismo, senza in realtà avere nessuna controproposta costruttiva da proporre.

Ma questo, in verità, fa inalberare anche me, soprattutto quando viene fatto a danno della Federazione.

Sergio Grifoni è uno dei Padri dello Sport Orientamento in Italia ed a questo mondo ha dedicato, impegnandosi sempre al massimo, tutta la sua Vita.

Grazie Sergio.

P.I.

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