_27/02/2006

Torna l'orienteering ai Boschi di Carrega

Debutta al Parco Regionale dei Boschi di Carrega la nuova stagione orientistica dell'Emilia-Romagna. Un inizio alla grande, nel segno dell'Orienteering con la O maiuscola; l'Orienteering che sottende la permanenza prolungata nel bosco (a volte involontaria), l'uso della bussola, la piacevolezza dei luoghi (e foresta incantata non é solo un eufemismo), le sfide con gli eterni rivali, la chiara presunzione e intento dei concorrenti di dimostrare al tracciatore che il percorso che egli propone non crea il minimo imbarazzo. Si torna in questi boschi dopo un lungo esilio, ma é un piacere ritrovare l'atmosfera di quei luoghi. Qualche ungulato che da lontano osserva questi strani personaggi che procedono trafelati a testa china probabilmente la pensa in modo diverso, ma la foresta é ampia e discreta. E' questo l'Orientamento che ci piace, uno sport che non scende a compromessi con la tecnologia, lo spettacolo e le tendenze del momento. Buoni terreni, buone carte, buoni tracciati: tre ingredienti che garantiscono quella forma di appagamento indispensabile al perdurare di questa strana voglia agonistica.

La giornata é propizia anche dal punto di vista meteorologico: un giusto premio a un'organizzazione essenziale ma impeccabile, e non c'é la ressa di concorrenti delle grandi occasioni; sicchè tutto fila liscio a ricordarci che, a giudicare dalle medie di gara, la preparazione invernale non é sicuramente stata trascurata da Michela e Marco Guizzardi, Emiliano Corona, Alessio Tenani e Massimo Balboni.

Come detto buone nuove dalle note tecniche: l'impianto cartografico restaurato dalla premiata Ditta Buselli e Dissette si é dimostrato di standard elevato e i tracciati di gara di Francesca Pelizzola non hanno tradito le aspettative di quegli orientisti che non hanno esitato a mettersi in auto un'ora prima del solito per tornare a far visita ai boschi dei Carrega.



(pubblicato da Stefano Galletti - stegal67@hotmail.com)