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ORINGEN: SI E' CHIUSA LA GARA SVEDESE
SVEZIA: Si é conclusa con le vittorie in Elite di Tanja Ryabkina e Olav Lundanes, e con prestazioni in crescendo da parte di parecchi junior italiani, l'edizione 2012 dell'O-Ringen che verrá sicuramente ricordata come una delle piú calde, almeno per quanto riguarda la situazione climatica che ha visto gli atleti gareggiare in una settimana dal clima mediterraneo.
Al termine della gara sulla spiaggia di Vilsharad e la terza prova sulla media distanza, dopo il giorno di riposo, le competizioni sono riprese nella zona del poligono di tiro di Nyarsasen, a pochissima distanza dal centro gare, per due tappe sulla lunga distanza che hanno dato il volto definitivo alla classifica. La quarta tappa ha offerto terreni non dissimili da quelli che si trovano anche alle nostre latitudini; c'é chi ha azzardato, ma nemmeno troppo, paragoni con le carte di Nova Ponente (Alto Adige) unendo le seguenti caratteristiche: paludi, zone con abbondanti dettagli, salite improvvise e qualche ripida discesa.
Tra gli Elite é stata sostanzialmente la gara di giovedí a decidere le sorti della classifica generale. Thierry Gueorgiou era leader della classifica dopo la gara Sprint disputata ad Halmstad e seguita lungo tutto il percorso da parecchie centinaia di persone, assiepate lungo il fiume che attraversa la cittá, i tanti parchetti e la zona della cittá vecchia fino all'arrivo nella Stora Torg. Purtroppo per lui la quarta tappa ha avuto ragione del suo piede infortunato nel mese di maggio: l'atleta francese ha dovuto infatti abbandonare la prova a circa due terzi del percorso lasciando campo libero a Lundanes che, con un vantaggio rassicurante, ha potuto gestire al meglio la quinta tappa a caccia e l'inseguimento dei due protagonisti dei JWOC in Primiero, lo svedese Gustav Bergman ed il danese Soren Bobach. Tra le donne, gli svedesi facevano il tifo per Tove Alexandersson (mattatrice ai JWOC di quest'anno e protagonista anche ai WOC), un tifo superiore anche a quello della bi-campionessa del mondo Helena Jansson; purtroppo per loro e per le due atlete di casa, la russa Ryabkina ha mostrato una settimana di forma smagliante andando addirittura a vincere anche l'ultima tappa nella quale poteva limitarsi a gestire il vantaggio acquisito. Grande emozione comunque nello stadio per lo sprint con il quale Jansson ha staccato, giá in vista dell'arena di arrivo, prima la danese Ida Bobach e poi l'altra danese Maja Alm andando a conquistare il terzo posto.
I ragazzi italiani sono saliti all'O-Ringen per inserire un altro tassello alla voce "esperienze internazionali" prima ancora che per fare risultato; come evidenziato proprio da Annamaria Riva, allenatrice della Polisportiva Besanese, "confrontarsi all'O-Ringen serve proprio per rendersi conto di ciò che si sa fare". Non tutti sono riusciti ad accedere alla partenza a caccia dell'ultimo giorno, ma per tutti l'esperienza é stata rilevante". All'O-Ringen, coloro che non accedono alla "caccia", partono in ordine di classifica a distanza di 15 secondi gli uni dagli altri, una situazione che, soprattutto nelle categorie giovanili, produce adrenalina e situazioni appassionanti anche nelle posizioni di rincalzo.
C'é chi purtroppo proprio nell'ultima tappa ha commesso l'errore piú rilevante dell'intera O-Ringen ritrovandosi penalizzata in classifica, come Anna Caglio (che ricorderá comunque l'estate 2012 per il suo primo Mondiale Junior): la sua maturitá esce proprio nel momento in cui l'esperienza svedese la convince del fatto che ha bisogno di incrementare ancora gli allenamenti in carta e di provare a trascorrere qualche breve periodo in Svezia per fare esperienza anche su questi terreni.
Tra chi esce dalle ultime tappe in crescendo c'é sicuramente la piemontese Gaia Sebastiani che chiude nel primo terzo di classifica, mettendo assieme però due risultati oltre il 100° posto nelle prime due tappe fino ad un 36° posto nell'ultima tappa: un buon ricordo che sará di viatico per la prossime esperienze internazionali. Anche la trentina Eleonora Brunet conclude in crescendo continuo in D18 mostrando come l'esperienza accumulata in una multi-days, emerga proprio nelle ultime tappe quando c'é un talento di base a sorreggere la competizione. Soddisfatti anche Irene Pozzebon in D18 e Luigi Giuliani che nella M20L é stato sempre piuttosto regolare nei risultati; cosí anche Mattia Salvioni e Thomas Manzoni che proprio nell'ultima tappa si sono ritrovati fianco a fianco nella caccia fino allo sprint finale, conclusosi a favore del primo.
Idealmente la palma dei migliori risultati la conquistano Riccardo Scalet e Alessio Dalfollo, con il primo che ha gareggiato in H16 sulla scia dei migliori prospetti scandinavi nelle prime due tappe, mentre il secondo potrá conservare come un caro ricordo (si spera solo il primo di una lunga serie) il pettorale dedicato ai primi 15 "cacciatori" della gara finale: il settimo posto in classifica generale nella H14K arriva alla fine di una lunga volata nell'arena di Nyarsasen. In questa occasione é stato preceduto solo di pochi secondi dallo svedese Filip Johansson, ma potremmo persino pensare (é l'augurio di tutti) che sia solo l'inizio di una rivalitá sportiva che accompagnerá i due ragazzi sui campi di gara per molti anni a venire.
Per ulteriori info http://www.oringen.se/english.1_en.html
P.I.
in collaborazione con Stefano Galletti
