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13/03/2022

MTB-O: LUCA DALLAVALLE, NUOVE PRIORITA', MA PASSIONE ANCORA AL TOP

MTB-O: LUCA DALLAVALLE, NUOVE PRIORITA

CROVIANA (TN): A 34 anni il trentino Luca Dallavalle si prepara ad affrontare una nuova stagione da protagonista nel mondo della Mtb-O. Il sole delle Canarie è ormai un ricordo e l'atleta sta preparando il 2022 nella sua Val di Sole che, a dispetto del nome, in questo periodo non è certo uno dei luoghi ideali per chi pedala in bicicletta. Dice che sotto i 7° non è profittevole allenarsi in sella, ma veniamo da un inverno avaro di precipitazione e non si è potuto cimentare nello sci di alpinismo, un esercizio utile per il fisico e per staccare con la testa dalla routine. Sulla neve ha però ammirato la gara di Coppa del Mondo di ciclocross a Vermiglio  "Wout Van Aert? Un fenomeno che ha dato spettacolo".

Da un paio d'anni lavora come geometra nel Comune di Novella, in Val di Non, e la Mtb-O resta una delle sue passioni più grandi. "E' vero - conferma Dallavalle - certo non è più un'ossessione come in passato, quando per un quarto posto al Mondiale pensavo che tutto fosse andato male ed io stesso vivevo male".

Il tesserato per il Gronlait Orienteering Team conferma infatti che per una parte della sua vita la Mtb-O è stata totalizzante nei suoi pensieri. "Almeno per 4 anni ero totalmente dedito alla disciplina. Un impegno totalizzante che mi è costato molte energie mentali". 

In questa fase della vita le priorità sono cambiate, anche se la voglia di confrontarsi non è venuta meno, forse è solo cambiata. Nelle isole spagnole ha comunque messo la base atletica 2022.

"E' così. Sono tornato con una buona base dallo stage canario. Ho pedalato bene, ma non sono ancora in grande forma. La mia scelta è quella di entrare in forma verso l'estate. Una delle mie caratteristiche è infatti di non tenere  la condizione a lungo. Preferisco così partire tranquillo e non ho grandi aspettative dalle prime prove nazionali. Migliorerò gareggiando. Il caldo e l'estate mi sono favorevoli per poi mantenere la forma fino in autunno".

34 anni non sono così tanti e si sente ancora competitivo, con delle precisazioni. "Per il livello italiano riesco ancora ad essere al vertice, mentre a livello internazionale è più dura. I Coppa Italia vincevo con più distacco, ora è sempre una lotta".

Il campione del mondo sembra maturato parecchio. "Con la resistenza non ho problemi ed ho guadagnato in esperienza. Prima commettevo più errori ed ero maggiormente ansioso. Poi ad un certo punto queste cose scompaiono. Ora ho meno tempo per allenarmi e, probabilmente, meno motivazione, ma sempre tanta passione e mi diverto ancora. Ci sono altre priorità e sarà sempre più dura fare risultati a livello internazionale. Fa parte del ciclo della carriera di uno sportivo". 

Un ragionamento che non fa una piega, ma la voglia di sfidare gli amici di sempre lo spinge ad impegnarsi ancora. "Essere parte di un bel gruppo è uno stimolo. Io e Piero Turra ci siamo da sempre. Poi sono arrivati gli altri. Riccardo Rossetto, ad esempio, un grande talento che non riesce a dedicarsi al 100%. Essendo però un talento con poco trova la forma ed è al top. Nel 2022, con lui e Faiano Bettega formeremo una buona Staffetta. Abbiamo ottenuto 2 volte il 4° posto al mondiale. Conoscersi è fondamentale e per questo siamo ancora pronti a riprovarci".

Tra gli avversari amici anche Fabiano Bettega: "Si sta allenado bene e ho visto alle Canarie che era molto sul pezzo, sia mentalmente che fisicamente. Ha un allenatore, Simone Bettega, e si cimenta nel cross country. Fa bene a confrontarsi nella Mtb pura. Nelle nostre Sprint è uno al top, il suo limite è fisico e la sua tecnica è invece eccellente. Sa leggere velocemente e la Sprint del Mondiale svedese, in centro storico, è alla sua portata. Dovrebbe puntare a quella gara".

Dallavalle non percepisce il primierotto con un suo erede: "Ha caratterische totalmente diverse dalla mie, lui riesce a stare in forma sempre, ma fatica nelle gare fisiche. Io sono piu simile a Rossetto. Vado meglio nei periodo di picco. Se posso fare un'altra considerazione dico che lui è un vero orientista, con processi tecnici innati a cui riescono semplici certi passaggi complessi".

 

a cura di Pietro Illarietti 

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