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30/08/2007

Intervista a ROBERTA FALDA - CAMPIONESSA DEL MONDO 2007 DI TRAIL-O

In che circostanze ti sei avvicinata all'orienteering ed al Trail-O in particolare?

La mia avventura con la corsa di orientamento é iniziata 24 anni fa quando vivevo in quel di Barbarano Vicentino. Io vivevo a pochi metri da un certo Tiziano Zanetello e all'epoca la societá CSI Barbarano era gloriosa e affermata nel piccolo mondo orientistico. Sono stata inevitabilmente coinvolta!

Poi alcuni anni fa a seguito di un infortunio non ho piú potuto correre e per un po' mi sono dedicata solo all'attivitá organizzativa, finché un giorno di quasi 3 anni fa, grazie a Tiziano Vargiolu, in quel momento responsabile del TrailO, ed Antonio Lunardon, mi sono avvicinata al mondo del TrailO.



Quali risultati hai ottenuto prima della vittoria al Campionato del Mondo?

In Coppa Italia lo scorso hanno ho vinto in entrambe le categorie, sia Open che Paralimpici.

In ambito internazionale ai Mondiali di Finlandia ho riportato come miglior risultato il 20° posto, e il mese scorso agli Europei di Francia un 14° posto.

Un anno fa a settembre ho avuto la mia prima soddisfazione che mi ha dato l'occasione di iniziare a sperare in un futuro risultato, anche se piú avanti nel tempo, in occasione del Nordic Match in Svezia: ho ricevuto un premio speciale perché non ho commesso alcun errore in tutti i punti a tempo, battendo cosí il Campione del Mondo in carica; tra l'altro su una carta 1:5.000 con eq. 1m.



Come si diventa Campioni del Mondo di trail-o? Attraverso quali allenamenti?

Non credo ci sia una ricetta, sarebbe troppo facile. Nel mio caso posso dire di aver cercato di allenarmi il piú possibile e con serietá, e purtroppo per la gran parte da sola. Sono stata alcune volte in Svezia nel corso dell'ultimo anno, nonchè in Slovenia e Croazia.

Ho fatto molto esercizio "su carta" nel senso di esercizi teorici, esercizi basati sull'attenzione dei particolari del rilievo, sulle descrizioni, sulle curve di livello. Esercizi sul terreno basati sull'analisi minuziosa dei rilievi.

Prima di raggiungere Kiev mi trovavo in Svezia, ho partecipato ad alcune gare. Nel week-end precedente ne abbiamo avute addirittura 4 in due giorni, e poi non contenta sono andata pure a raccogliere lanterne a week-end concluso!

Ho raggiunto l'Ucraina assieme alla nazionale svedese e appena arrivata ho fatto subito un allenamento che si é concluso con percorso pieno. Stessa cosa con il model event del giorno successivo.

In quel momento ho pensato che avrei potuto arrivare ad un buon risultato. La mia speranza a quel punto era entrare nei primi dieci.



Nell'orienteering solo la gara a staffetta prevede che il primo al traguardo sappia giá di essere vincitore. Nelle altre discipline... bisogna attendere l'ultimo! Come hai vissuto la gara ed i momenti tra il tuo arrivo e la compilazione della classifica generale?



Un'agonia!! Sono stata tra le prime a partire, e quindi ad arrivare. Al mio arrivo era appena partito l'ultimo. Nel tabellone c'erano forse solo 5-6 atleti. Dopo pochi minuti é uscito il mio nome al primo posto ed ero giá strafelice, non per la posizione ma per l'ottimo risultato 17 punti su 18 (erano 19 ma in seguito uno é stato annullato) con soli 45" in tutti i punti a tempo. E oltretutto avevo dietro di me lo svedese Gerdman, che era uno di quelli che io davo per favoriti in Open, l'inglese Gittus campione uscente e il norvegese Ask, Campione Europeo del mese scorso.

Il risultato era giá strespitoso!

Dopodiché ho passato due ore con il batticuore a controllare il tabellone ogni qualvolta usciva un nuovo nome. E per fortuna sempre dopo di me!!

Sapevo che Kerestes, l'altro che davo per favorito, era partito per ultimo e quindi fino alla fine non ho avuto la sicurezza finché non l'ho visto dietro di me con soli 3" in piú.

Nel frattempo poco prima Jari Turto mi aveva superato per pochi secondi.



In genere si chiede: quale é stato il tuo primo pensiero da campionessa del Mondo?

Forse non si può dire! :-)

Ero molto confusa a dir la veritá... e lo sono ancora! Ci vuole un bel po' di tempo per realizzare veramente cosa significa.

Ho cercato di avvisare subito l'Italia, ma come ben sai c'é stato tempo solo per la telefonata con te subito dopo la gara, poi é caduta la linea e dal quel momento piú nessun contatto fino al mio ritorno.



La gara di venerdí non é andata secondo le tue aspettative. Cosa é successo?

In realtá forse tutti gli altri si aspettavano molto di piú da me di quanto non mi aspettassi io.

Ho cercato di fare del mio meglio e fino alla fine ho sperato di rientrare nei 6.

La pressione e la tensione sono altissime in quei momenti; io partivo da favorita ed era pesante.

Sono partita penultima con tutti attorno che fotografavano ogni mossa, dalla partenza mi hanno accompagnato al primo punto a tempo, e foto ad ogni mossa del punto a tempo.

La temperatura era alta attorno ai 40° e alto anche il tasso di umiditá. Al 10° punto ero stanchissima e non ce la facevo piú. Dopo 3 ore di competizione ero decisamente cotta!

La gara é andata maluccio per tanti motivi messi assieme credo: non ho dormito durante le due notti precedenti, per la stanchezza e la tensione. E poi naturalmente perché ho fatto errori!

Non é facile fare atleta e team leader da soli. Allenamenti, gare, riunioni; tutte le mattine sveglia alle 6 (ore 5 italiane), giornata piena; sempre tutto in inglese senza mai poter parlare italiano con nessuno, ciò significa concentrazione continua dalla colazione alla riunioni della sera. A parte il Banchetto finale non c'é mai stato nessun momento di svago.

Il mio obiettivo per le gare di quest'anno era rientrare all'interno dei primi 15 sia all'Europeo che al Mondiale, ci sono riuscita in entrambi e quindi direi che sono pienamente soddisfatta!



A fine mondiale al Clinics di aggiornamento per gli IOF Advisor abbiamo avuto modo di notare che in 3 punti che io ho sbagliato c'erano problemi con la declinazione. Proprio in quei punti io avevo avuto delle risposte immediate che poi ho cambiato a seguito di verifiche con la bussola. Se avessi seguito piú il mio istinto il mio risultato finale sarebbe stato esattamente quello di Antti, stessi punti e stessi secondi, quindi pari merito al secondo posto. Ma con i "se" non si vince.



Cosa ti porterá il tuo futuro di orientista, adesso che sei campionessa del Mondo?

Non ne ho idea, credo piú o meno le stesse cose di ora.

Con piú voglia e piú speranza di continuare per riuscire ad avere risultati che ancora mi mancano o confermare quelli giá guadagnati.



Ritieni che la tua vittoria possa contribuire ad un ulteriore sviluppo del trail-o in Italia? Quali sono le tue prospettive in tal senso, dopo l'oro mondiale, e quali prospettive intravedi per il trail-O in Italia?



Non ho ancora avuto modo di pensarci al momento.

Come ho fatto fino ad ora, continuerò ad impegnarmi per il movimento, continuerò nell'organizzazione delle gare e nella partecipazione.

Piú che delle prospettive ho delle speranze.

Spero che si arrivi anche in Italia ad avere un livello tecnico alto, sia nella preparazione dei percorsi che nella preparazione degli atleti stessi; che si arrivi ad avere anche qui un calendario ricco, tecnici preparati e una lista base. E che finalmente all'estero di finisca di pensare che le gare in Italia sono troppo semplici. Mi auguro che la vittoria contribuisca a far guadagnare dignitá alla disciplina, e che venga finalmente considerata alla pari delle altre.



Quali sono i suggerimenti della neo-campionessa del mondo per migliorare il livello tecnico delle gare italiane e dei partecipanti?



Penso le stesse cose che ho sempre pensato prima.

Innanzitutto considerazione nella disciplina da parte di tutti, delle istituzioni, delle societá e degli atleti stessi. Solo se si crede in qualcosa si può lavorare per migliorarla; perchè é necessario che ci sia prima di tutto serietá nell'organizzazione come nella partecipazione.

E non pensare che sia solo qualcosa per "accontentare" i portatori di handicap, perché non é cosí. Esiste solo una estrapolazione di classifica in tal senso, ma il percorso é unico e il livello tecnico dei partecipanti può essere decisamente molto alto indipendentemente dalla condizione fisica.



Cosa ti rimarrá impresso di questa esperienza mondiale?

Spero tutto.

Ricorderò sicuramente la consegna della medaglia: subito dopo la presentazione in ucraino non é stata possibile la traduzione in inglese perché tutti si sono alzati in piedi battendo le mani. E' stato un momento commovente, frutto degli ottimi rapporti costruiti con i membri delle altre nazionali.

Ricorderò in maniera particolare l'agitazione nell'attesa dei risultati.

Ed infine ricorderò la richiesta di autografi da parte dei ragazzi del comitato organizzatore, cosa che mi ha letteralmente spiazzato!



A chi dedichi la tua vittoria?

La mia vittoria é dedicata in primis ad Antonio Lunardon: avevamo sognato di partecipare assieme ad un mondiale ma la sua malattia non c'é l'ha permesso. Se lui fosse con noi ora sono sicura che sarebbe il piú felice in assoluto per me.

Poi la vittoria va anche alla mia famiglia, a tutte le persone che mi sono state vicine e che mi hanno sostenuto; ai miei compagni di societá e al presidente della Gronlait Roberto Sartori.



Vorrei approfittare per ringraziare tutti coloro che dopo la vittoria si sono complimentati.

Ci tengo però a precisare che dei numerosi sms che mi sono stati spediti, so per certo che la gran parte é andata perduta causa mancanza di collegamento telefonico del posto in cui mi trovavo.

Io ho risposto a tutti. Chi non ha ricevuto risposta sappia che é solo perché non ho ricevuto il messaggio. Sfrutto questa intervista per dire a tutti



GRAZIE







Intervista di Stefano Galletti

Stegal67(at)hotmail.com





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Roberta é nata a Noventa Vicentina (Vicenza) l'8 gennaio 1972. La sua societá di appartenenza é il Gronlait Orienteering Team.



Tesserata dal 1983 per il CISO e dal 1986 con la FISO, ha partecipato come atleta a centinaia di gare dal 1983 al 1997. A seguito di un infortunio é attualmente atleta nel solo Trail-O, ma nel corso della sua carriera agonistica ha partecipato a gare di tutte e quattro le discipline CO - Sci-O - Mtb-O e Trail-O.



All'estero ha al suo attivo l'O-Ringen 1993 (Svezia), il Norks O-Festivalen 1993 (Norvegia) , varie edizioni dell'Alpe Adria come atleta convocata dal Comitato Veneto (Ungheria 1997 e Ungheria 1998) ed altre manifestazioni in Francia, Spagna, Svizzera, Austria. Danimarca e Rep.Ceca.



Piú volte componente della squadra del Comitato Veneto, ha difeso nel corso degli anni i colori delle societá CSI Barbarano, Or Club Alonte, Erebus Or. Vicenza, Orienteering Piné, Polisportiva Novaledo e ora Gronlait Orienteering Team



Attualmente membro della Squadra Nazionale di Trail-Orienteering, ha partecipato ai Campionato del Mondo di Trail-O 2006 in Finlandia a Joensuu, al Campionato dei Paesi Scandinavi a Uppsala in Svezia - settembre 2006, e nello stesso mese anche al Campionato Sloveno a Skofja Loka e alla Coppa Sloveno-Croata a Ljubljana. Nel 2007 ha preso parte ai Campionati Europei 2007 in Francia a Carcans e al Campionato del Mondo 2007 in Ucraina a Kiev.



1985 Campione Veneto

1989 Campione Vicentino

1989 Vincitrice del Trofeo Miglior Orientista

1989 Campione Veneto in notturna

1989 Corciano (PG) Campione Italiano CSI

1992 3^ posto Campionato Italiano Aprica

2005 2^ posto Coppa Italia Trail-O

2006 Convocazione in Nazionale in occasione dei Campionati del Mondo di Trail Orienteering (Orientamento di Precisione) in Finlandia

2006 20° posto Campionati del Mondo Trail-O - classe Paralimpici - Finlandia

2006 34° posto Campionati del Mondo Trail-O - classe Open - Finlandia

2006 16° posto Campionati Scandinavi Trail-O - Elite - Svezia Uppsala

2006 1° posto Coppa Italia Trail-O - classe Open

2006 1° posto Coppa Italia Trail-O - classe Paralimpici

2007 14° posto Campionati Europei Trail-O - classe Paralimpici

2007 1° posto Campionato del Mondo Trail-O - classe Paralimpici

2007 15° posto Campionato del Mondo Trail-O - classe Open



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