Normative Covid
24/02/2001

candidati consiglio federale: SCHUSTER

A PROPOSITO DEI PROGRAMMI PER IL NUOVO CONSIGLIO..





Quale possibile futuro Consigliere Federale (invero, altamente probabile per ragioni matematiche), vorrei anticipare un argomento su cui sará mia intenzione portare la nuova dirigenza federale. In vista di ciò diviene fondamentale spronare il popolo orientistico ad intervenire, affinchè prenda in giudizio le prospettive espresse. La questione ogni tanto emerge, ma mai l'ho vista affrontata diffusamente : molti si lamentano, tutti vogliono cambiare in meglio. Ma l'orientista, a cosa è disposto a rinunciare per poter fruire di nuovi vantaggi? Spiegandomi meglio : ritengo discutibile che l'abbonamento ad " Azimut " - rivista federale - venga fatto pagare, e per di piú la misera cifra di Lit 5.000. Conti alla mano : 1.000 abbonati X Lit. 5.000 = Lit. 5.000.000 Confido di trovare consenso se dico che una rivista cosí potrebbe finanziarsi con entrate pubblicitarie, almeno visti i costi attuali. Nell'era della legge sulla privacy con le carenze di banche dati che ne discendono, le possibilitá offerte da una pubblicazione con una distribuzione di qualche migliaio di copie possono trovare un loro reale valore commerciale tale da determinare un'entrata. Che ogni tesserato riceva, in quanto tale, Azimut, come avviene, mutatis mutandis, nelle altre Federazioni, deve essere sentito non come un costo, bensí come una carta da sfruttare quando ci si presenta a terzi. Un rapporto di tiratura " un lettore, un atleta", se non superiore qualora la rivista fosse distribuita anche per immagine e promozione, è il miglior biglietto da visita, per presentarsi alle aziende, ma anche a mezzi di comunicazione, Federazioni e CONI.



Su questi toni si potrebbe continuare, presentando pagine di opportunitá che si aprirebbero se la Federazione riuscisse ad investire in una filosofia dal marketing accattivante per gli sponsor : vantaggi finanziari in primis, ma anche di immagine e promozione.



Questo allettante quadro finanziario illustrato - quadro che, quantomeno limitatamente ai vantaggi economici, ritengo incontri consenso -, giungiamo a quanto piú mi interessa affrontare: siamo consapevoli di cosa ci viene richiesto per construire un orientamento fatto ad immagine e somiglianza delle filosofie di marketing? Siamo pronti, per i benefici possibili sopra specificati, a :



1) scegliere, almeno per manifestazioni mirate, terreni di svolgimento (soprattutto boschivi) piú accessibili al pubblico ed ai media; conseguentemente, far diventare il park-o piú importante (anche se su piani diversi) della co;



2) spettacolarizzare ogni disciplina, con possibili ricadute sulla qualitá e lunghezza dei tracciati, nonchè sull'organizzazione di manifestazioni (non sará piú possibile, se rilevanti, im,provvisarle all'ultim'ora);



3) mutare le nostre abitudini orientistiche, per adeguarci a bisogni di sponsor e televisioni, con una Federazione che deve armonizzare, se non imporrre, anche intrusivamente, regole a societá ed atleti, il tutto per garantire una certa uniformitá quale pendant di una politica a livello nazionale;



4) concepire una classe dirigenziale federale che non può non dedicarsi che professionalmente alla gestione di una Federazione che diventa una sorta di impresa, con impegni (anche giuridici e con terzi soggetti) precisi da portare avanti nel tempo. Ancora, quanto rimane opportuno, per motivi di continuitá e competenza, che si basi sul volontariato puro ed esclusivo?







Ebbene, insieme dobbiamo individuare i pesi da mettere sulla bilancia, per poter poi vedere da quale parte pende l'ago. Io stesso non ho le idee chiare, perquanto abbia intenzione di perseguire il piú compatibilmente possibile con il nostro sport i benefici evidenziati sopra (il grado di compatibilitá vorrei appunto che lo si decidesse assieme). Il fatto che le altre Federazioni (forse tutte) siano impostate su un'ottica commerciale non ha ucciso il loro sport. Tuttavia, l'orientamento è diverso da tutte le altre discipline e ritengo che tale debba rimanerlo, anche, e soprattutto, per quell'ambiente intangibile ed irripetibile che - fino ad ora, almeno - ciascuno di noi può incontrare ad ogni gara e che forse è stato l'elemento che ci ha avvinghiati, spesso per la vita, ad esso piuttosto che ad altre discipline. Eppure, non possiamo e non dobbiamo fossilizzarci, bensí tentare nuove vie capaci di preservare e nello stesso tempo arricchire il nostro mondo. Ma, si sa, la moglie ubrica e la botte piena è una vecchia storia e da qualcosa si dovrá rinunciare.



Onde evitare che gli orientisti si lamentino sempre ex post su tutto e su tutti (salvo poi alle elezioni quadriennali avere le candidature pressochè pari alle cariche da conferire..), dicano la loro. E tra di essi, speriamo ci siano anche alcuni candidati federali, giacchè parole come " obiettivi precisi ed efficienza " sono difficilmente tangibili (un parallelo sarebbe d'obbligo), perchè l'elezione in seno ad uno stesso organo di padre e figlio (tra cui una giá certa) richiede, sebbene non giuridicamente, una spiegazione che la possa giustificare. Per quanto non condivida il suo programma, invero dagli interlinea molto ampi, tuttavia occorre dare merito a Daniele Ferrari del fatto che ha esposto la sua posizione. Bene ha fatto anche Tiziano Vargiolu.



Almeno ogni quattro anni, ed onde evitare di ritrovarsi fra due anni nella stessa situazione del 1999, un dialogo schietto tra orientisti e tra candidati ed elettori val proprio la pena.



Un saluto,



Alexander Schuster

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