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08/02/2013

MI PRESENTO, SONO JANOS MANARIN

Dopo il Presidente è il turno dei Consiglieri Federali. Alcuni hanno già maturato l'esperienza dirigenziale in seno alla Fiso, altri sono nuovi. Iniziamo dal candidato con il maggior numero di preferenze.

MIANE (TV): Il veneto Janos Manarin, classe 1965, è uno dei volti nuovi della Fiso. A Roma è stato il Consigliere Federale eletto con il maggior numero di voti, ben 490. I numeri sono dalla sua parte, e da imprenditore, con i numeri è abituato a farci conto, ma è anche un grande appassionato di orienteering e si è messo al servizio del movimento.

"La soddisfazione per gli esiti dell'assemblea elettorale romana è stata grossissima - spiega lo stesso Manarin - Non tanto per l'elezione in sè ma per la stima che tutti mi hanno dimostrato. L'esito finale dice che il voto è stato trasversale. Non ho fatto una grossa campagna elettorale anche se mi aspettavo un buon risultato. Da molti avevo avuto apprezzamenti per la mia candidatura. A mio favore giocava il fatto di aver sempre lavorato con molte società italiane dove sono stato apprezzato”.

Semplice ma chiara la spiegazione dei motivi che lo hanno portato a candidarsi: "Mi sono messo a disposizione del movimento facendo 2 considerazioni:

  • Sono un tecnico dal 1990 e questo aspetto mi ha sempre affascinato, ho tracciato gare valide per la Coppa Italia e per i Campionati Italiani della CO su tutte le distanze.
  • Mi sento preparato da questo punto di vista e mi piacerebbe ricoprire un ruolo che valorizzi la mia esperienza”.

 

In ottica futura, Manarin esprime alcune considerazioni: "Credo ci siano troppe regole nel nostro sport e questo è uno dei motivi per cui è difficile veicolare l'orienteering. Troppi i vincoli, in primo luogo per le società, che devono organizzare le manifestazioni e si trovano bloccate da aspetti regolamentari. Un esempio sono le limitazioni per i partecipanti che devono iscriversi alle gare una settimana prima per poter esser al via. Mi piacerebbe vedere una gestione delle dinamiche federali portate avanti con programmazione ed imprenditorialità. Vorrei fare della programmazione un obiettivo. Siamo aperti anche alle novità. Cito l'uso sperimentale della videoconferenza, strumento tecnologico che è stato utilizzato in alcune riunioni federali preliminari. Continueremo a vederci per i Consigli Federali ma ottimizziamo il lavoro velocizzando le scelte e anticipando certe discussioni in call conference. Anche la prossima settimana, ad esempio, prepareremo degli argomenti urgenti. In questo modo risparmieremo soldi, guadagneremo tempo e saremo più snelli nelle decisioni”.

Manarin tiene a precisare un altro suo pallino: “Non credo alle convivenze per compartimenti stagni. Credo che le varie componenti debbano portare avanti una base di lavoro comune e affrontare problematiche e obiettivi in modo trasversale”.

Il neo consigliere infine aggiunge: "La mia ultima considerazione ritorna agli obiettivi ed alla programmazione. Come CF non possiamo porci l'obiettivo di fare tante cose. Il troppo ci bloccherebbe e finiremmo per fare tilt. Dobbiamo saper scegliere, programmare e coinvolgere il maggior numero possibile di persone per lavorare verso un unico obiettivo di crescita".

A cura di Pietro Illarietti

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