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28/11/2019

IL PERSONAGGIO, GERNOT KERSHBAUMER: TROVA LA TUA STRADA E SEGUI I TUOI SOGNI

IL PERSONAGGIO, GERNOT KERSHBAUMER: TROVA LA TUA STRADA E SEGUI I TUOI SOGNI

PERSONAGGIO INTERNAZIONALE

GERNOT KERSHBAUMER: TROVA LA TUA STRADE E SEGUI I TUOI SOGNI

A cura di Pietro Illarietti

Gernot Kershbaumer è un atleta austriaco nato nel 1983 a Vorau. La sua carriera ha raggiunto l’apice lo scorso anno quando ha ottenuto un bronzo Long ai Campionati Europei in Ticino. Ha riscosso il plauso del movimento per la sua ostinazione nella ricerca del miglioramento e per questo è additato come esempio di impegno e umiltà. Sperando che la sua storia possa essere da sprone per gli amanti dell’Orienteering, vi proponiamo un vis a vis in esclusiva per Azimut Magazine.

 

Congratulazioni per la sua carriera Gernot, lei è un grande esempio di determinazione e lealtà per tutti i giovani atleti. Si riconosce in queste parole che la descrivono?

Grazie. Mi onora se dite che sono un grande esempio per i giovani. E’ vero, la determinazione è necessaria per praticare  tanti anni di sport d'Elite. Per quanto riguarda l’umiltà, lascio che siano gli altri a dirlo. Personalmente provo a godermi quello che sto facendo. Sono grato di far parte di questo meraviglioso movimento sportivo. Cerco di fare il massimo e non dare nulla per scontato.

Lei viene dall'Austria che non è un paese leader nell'Orienteering. Qual è il segreto del suo successo in questo sport?

“In generale, per avere successo in qualsiasi sport, devi essere determinato e talentuoso se vuoi riuscire a raggiungere la vetta. Ritengo che nello sport d'élite non ci sia un segreto, ma una combinazione di diversi input che possono farti avere successo. Innanzitutto le abilità di base: mentali, tecniche e fisiche. Vanno combinate con un ambiente che ti supporti. Allora puoi ambire ad essere vincente e forse non è ancora abbastanza.  Oltre al talento devi avere la fortuna di non imbatterti infortuni o malattie.

Ritengo di essere stato fortunato ad avere un sostegno a lungo termine dalla divisione sportiva militare austriaca. Certo, un po’ di talento ce l’ho e mi piace allenarmi e vincere. Bisogna inoltre tener conto degli avversari. Pure loro atleti che hanno doti e determinazione”.

 

Lei ha cambiato radicalmente vita per l'Orienteering (si è trasferito in Scandinavia). Qual è stata la motivazione che l’ha spinta in questa importante decisione?

“Come molte volte nella vita, anche in questo caso, vi è stata una coincidenza. Non ero soddisfatto dell'ambiente in cui vivevo. Ovviamente ci sono buone possibilità per allenarsi pure a Vienna. Volevo però cambiare qualcosa e allo stesso tempo ho avuto una possibilità con il mio club svedese Pan-Kristianstad. Si sono paventate opportunità di allenamento perfette per quanto riguarda l'Orienteering. All'inizio era un progetto di 2 anni (fino ad Oringen 2014 a Kristianstad), ma si è verificata un'altra coincidenza: lì ho incontrato mia moglie  ....”.

Quali sono i pilastri della sua carriera?

Sono cresciuto in un ambiente favorevole: casa, scuola e club. La squadra militare mi ha dato, e mi dà ancora, un enorme sostegno. Durante la mia crescita è stato bello incontrare diversi allenatori in momenti differenti. Tutti mi hanno dato input diversi e nuovi. Ho sempre apprezzato il far parte di una squadra, nazionale o di club. Avere una buona atmosfera rende tutto più facile durante le gare indipendentemente dal terreno.  Infine ci sono anche gli eventi che ti fanno crescere. Tutto questo porta al pilastro finale: te stesso. Se non credi in te stesso, come puoi aspettarti che gli altri ci credano? Metto molta energia nel raggiungere i miei obiettivi. Sembra facile, ma non è sempre così, come tutti noi sappiamo”.

Ha raggiunto i suoi migliori risultati nella seconda parte della tua carriera. Perchè secondo lei?

“Ho ottenuto ottimi risultati anche ai WOC Middle e Sprint dagli anni dal 2005 al 2008. Pertanto, non sono totalmente d'accordo con questa affermazione, ma capisco cosa intendi. Soprattutto il 2018 è stato un anno di grandi successi. Mi sono espresso bene e con costanza durante l'intera stagione. Questa è stata la vera differenza rispetto alle stagioni precedenti. Ho svolto un buon allenamento invernale, non mi sono infortunato e nemmeno ammalato. Inoltre gli eventi erano organizzati su terreni molto adatti a me. In altri anni, la preparazione non era stata così buona (per essere tra i primi 10 tutto deve essere al top). In certe occasioni sono  arrivato al limite del superallenamento oppure allo sfinimento a causa delle molte gare. Ho imparto da tutto ciò e nel corso degli anni ho messo più attenzione nell'allenamento mentale. Cosa che ovviamente ha dato risultati”.

Quali sono le sue emozioni dopo i super risultati nel Campionato Europeo 2018? 

“L'EOC non è iniziato come speravo, mancando sia la finale Sprint che Middle, ma ero convinto di avere molto da dare. Un 5 ° posto nella Staffetta Sprint, con grande prestazione dei miei compagni di squadra, e ovviamente la medaglia di bronzo Long sono poi stati una bella rivincita. Una medaglia  europea o mondiale è sempre un sogno. Sono molto felice di aver avuto la fortuna dalla mia parte quel giorno. Ma anche senza una medaglia l'anno sarebbe stato grandioso, visto che mi sono sposato la settimana seguente”.

Quali consigli darebbe ai giovani atleti che sono interessati a replicare la sua esperienza in questo sport?

 “Il mio messaggio è semplice. Non importa da dove vieni, trova la tua strada e segui i tuoi sogni. Copiare e basta non è una buona soluzione. Guarda e impara da persone diverse. Potrebbe essere invece un metodo intelligente da applicare alle proprie attitudini. Sono convinto che ciò aiuti una persona a progredire. Inoltre consiglio di fare un’auto analisi seria per evitare di commettere gli stessi errori troppe volte”.

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