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11/04/2018

EOC2018: SEBASTIAN INDERST E LA GIOIA DI CORRERE IN CASA

EOC2018: SEBASTIAN INDERST E LA GIOIA DI CORRERE IN CASA

LUGANO (SVI):  Sebastian Inderst è un italiano d'esportazione. Originario della Valchiavenna (SO) è nato e cresciuto in Svizzera. Da qualche anno fa parte del gruppo azzurro. Si fece notare per la prima volta in Italia alla "5 Giorni degli Appennini". Nella vita è studente in Ingegneria Robotica al Politecnico di Zurigo e si prepara a vivere con gioia l'appuntamento continentale di Orienteering. E' uno degli 8 nomi ad aver già guadagnato la fiducia del CT Mikhail Mamleev.

Il primo sentimento espresso da Inderst è quello di gioia.
"Sono molto contento di aver raggiunto la qualificazione. E' solo un passo intermedio verso l'obiettivo principale che sono gli Europei. Tra molto poco finirò la tesi del mio Master, concludendo così il percorso di studi. Potrò concentrarmi al 100% sulla preparazione agli EOC2018. A volte non me ne rendevo conto, ma avere più tempo a disposizione per riposare tra un allenamento e l'altro,  gestire al meglio i lavori specifici, può fare una grande differenza".

Inderst conosce bene cosa aspetta agli azzurri in questi Europei.

"In Ticino troveremo un terreno molto particolare e penso che la mia tecnica sia particolarmente affinata per queste aree. Nelle gare di selezione ho notato ancora qualche dettaglio sul quale dovrò lavorare nelle prossime settimane. Sicuramente sarà una grande emozione poter correre davanti al pubblico di casa". 

Emozione che va gestita al meglio.

"Forse sarà la cosa più difficile da affrontare, ma ci sto già lavorando da qualche mese".

Gli obiettivi.

"Per quanto riguarda gli obiettivi, difficile dire un piazzamento da raggiungere. In questi terreni ripidi gli scandinavi sicuramente non saranno forti quanto sui loro terreni di casa, ma anche loro hanno svolto diversi training camp in Ticino. Inoltre, essendoci più partecipanti per nazione, il livello sarà altissimo. Più elevato che a un Mondiale. Cercherò chiaramente di dare il massimo, poi la classifica la faranno gli altri".

 

Pietro Illarietti

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