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05/12/2016

ZANETELLO: LA TELEFONATA DI MALAGO'. LA DEDICA A ZAMBIASI

ZANETELLO: LA TELEFONATA DI MALAGO

(In alto Malagò, sotto da sinistra, Zambiasi e Zanetello)

VICENZA: Domenica sera. Sono passate poco più di 24 ore dal successo elettorale e Tiziano Zanetello pare essere ancora incredulo, proiettato in una nuova dimensione, a metà tra il sogno e la realtà. Cogliamo l'occasione per dialogare con il nuovo Presidente FISO che è reduce da una lunga giornata.  "Ho metabolizzato quello che è successo a Verona. Oggi (ieri per il lettore ndr) è stata una giornata incredibile, non ho fatto altro che rispondere al telefono e leggere messaggi di congratulazioni".

Zanetello regala subito un aneddoto gustoso. "Ho recevuto una telefonata da un numero sconosciuto. Ciao sono Giovanni". - spiega il numero uno della FISO. "Giovanni chi?  Giovanni Malagò (Presidente CONI) si è complimentato con me e mi ha invitato a Roma per un caffè. Un modo per conoscerci meglio. Direi che siamo partiti bene".

Presidente ha già iniziato a confrontarti con la squadra per i nuovi impegni?

Ci sto pensando, ma oggi è domenica e mi spiaceva disturbare le persone. Per ora non voglio stravolgere nulla dell'attuale FISO, devo ancora capire come funziona la macchina organizzativa ed i rispettivi ruoli. La mia intenzione è quella di creare delle cabine di regia. Gruppi di persone che seguano delle progettualità approvate dal Consiglio. Faremo delle attività di formazione per queste cabine di regia. Ritengo inoltre di primaria importanza partire con la formazione di 3° livello, visto che negli ultimi 8 anni è stata trascurata. Siamo comunque aperti, ognuno può avanzare la sua proposta".

Una curiosità, quando ha deciso di candidarsi?

La prima persona a lanciarmi quest'idea fu Sandro Passante, ma ci risi sopra ed il discorso sembrava chiuso lì. Dopo l’estate sono tornati a formularmi la proposta. Ho iniziato a pensarci, inizialmente in modo leggero. Ai Campionati Italiani di Sgonico ho dato l'annuncio ufficiale. Durante il mese di ottobre ho visto che il consenso aumentava e la situazione ha iniziato a prendere una sua piega. E' arrivato il sostegno esplicito di tante persone ed ho capito che vi era un desiderio di smuovere le cose dal punto di vista tecnico. Non sto criticando l'operato del Presidente uscente. Quello che mi sta più a cuore è la diffusione dell'Orienteering sul territorio nazionale e quest'anno in metà delle regioni italiane non vi è stata attività. Serve una svolta".

Quali sono le persone a cui vuole esprimere un ringraziamento?

Voglio citare Alberto Zambiasi, credo che lui sia stato il sostegno più importante. E' il mio secondo padre nel mondo dell'Orienteering. Lui è stato il primo ad uscire dal nord Italia, andando a promuovere lo sport nel Lazio e in Sicilia. Quando lui ha chiuso la sua attività in questo mondo sportivo io ne ho raccolto l' eredità ed ora credo di poter affermare che questa presidenza sia anche sua. Lui era un battitore libero, come lo sono io. 

Tornando alle priorità imminenti.

Come già detto il primo grande obiettivo di breve è quello di capire la macchina organizzativa federale e coinvolgere il movimento verso certi obiettivi.

Cosa risponde a chi la ritiene poco adatto al ruolo di Presidente?

Finchè uno non prova non può saperlo. Sergey Bubka in Ucraina guida la sua Federazione, Michel Platini è stato un ottimo politico nel calcio e poi guardo ad altri casi a Cuba e in Gran Bretagna. Per alcuni campioni l'esperienza ha funzionato per altri no. Ritengo che l'importante sia mettersi alla prova. Nemmeno io so se ho le qualità per ricoprire questo ruolo. Se non dovessi riuscire sono pronto a farmi da parte, di sicuro non mancheranno impegno ed entusiasmo.

Ha già pensato a come suddividerà le "poltrone" del Consiglio?

No, non ci ho ancora pensato. Cercheremo di assecondarne le attitudini. Abbiamo grandi tecnici e dirigenti. Ora dobbiamo trovare la giusta misura dell'abito. Ognuno deve avere il proprio e fare in modo che calzi alla perfezione.

Quali saranno gli ostacoli più duri da superare?

L' incapacità di avere una visione globale delle cose, ad esempio. Non dobbiamo ragionare nel piccolo e nell’immediato ma guardare lontano, in prospettiva. Il nostro limite è il provincialismo e spero di riuscire a superare questo aspetto.

Si è parlato spesso dell'attività di promozione che non trasforma i grandi numeri in tesserati agonisti. Qual'è la sua personale ricetta? 

Per migliorare l'indice di conversione dei tesserati credo sia importante che i ragazzi che si avvicinano all'Orienteering trovino ad avviarli al nostro sport una persona che sia un mix tra il vecchio animatore, l'istruttore e l'allenatore. Inoltre è fondamentale creare il collegamento fra scuola e società sportiva. Chi viene attratto dall'Orientereing nelle scuole deve avere la possibilità di proseguire nell’attività sportiva in una società. Ricordiamoci che siamo una Federazione che fa dell’agonismo il nucleo centrale. Dobbiamo testare questi esempi e cercare anche altre alternative di sviluppo.

Io credo nell'agonismo che parte dal gioco. Poi in seguito subentra la serietà dell'allenamento ed un percorso formativo specifico, ma io credo nei giovani. Ti trasmettono entusiasmo e ti riconciliano con la vita. Quando sono stanco, ad esempio,  vado a seguire i ragazzi nelle attività sportive e torno rigenerato. 

Come affronterà questo nuovo incarico?

Sicuramente lo affronterò con entusiasmo. Voglio trasmetterlo a chi intende lavorare e contagiare gli altri. Sono aperto a chi ha la voglia di fare e obiettivi da raggiungere. Credo, per questo motivo, di rappresentare una scossa positiva per il movimento.

Una considerazione sulla campagna elettorale federale che si è appena conlcusa.

Ringrazio il mio avversario, Mauro Gazzerro, che ha condotto una campagna elettorale molto corretta. Anche io credo di esserlo stato e ritengo che ad aver trionfato sia stata la forza delle idee che ci hanno sostenuto. La cosa più importante per me era essere credibile.

Presidente, una curiosità, crede che il suo discorso finale a Verona abbia convinto gli indecisi?

Devo essere onesto, la risposta così calorosa del pubblico mi ha stupito e meravigliato. Ho parlato con il cuore e mi sono rivolto anche ai tecnici, in quella sala erano molti. Probabilmente è così come dite voi, in quel frangente ho guadagnato qualche voto.  

 

a cura di Pietro Illarietti

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