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13/01/2018

WOC2020: PER IL FUTURO NUOVO FORMAT E SPERIMENTAZIONE CONTINUA

WOC2020: PER IL FUTURO NUOVO FORMAT E SPERIMENTAZIONE CONTINUA

WOC2020: PER IL FUTURO NUOVO FORMAT E SPERIMENTAZIONE CONTINUA

A cura di Janos Manarin, membro Foot-O Commision IOF

MIANE (TV): Janos Manarin è uno dei tecnici più apprezzati nel panorama internazionale. Da circa un anno fa parte della Foot-O Commission ed ha seguito da vicino lo sviluppo dei nuovi format Urban voluti dalla IOF in vista dei Campionati del Mondo 2020, quando la divisione nella Corsa d’Orientamento tra le prove in foresta e quelle in città diventerà ufficiale e vedrà 2 tipi di competizioni totalmente differenti: città e bosco.

 

A prima vista ci si potrebbe chiedere se questa novità era proprio necessaria in uno sport, come quello dell’Orienteering, che negli ultimi anni ha introdotto varie innovazioni per favorire la spettacolarizzazione della disciplina.

I puristi, a volte hanno storto il naso, anche se in alcuni casi i risultati sono stati eccellenti. Gli italiani in particolare ricordano ancora con soddisfazione la prima Sprint Relay in città a Trento, con un super lavoro dello staff azzurro che per l’occasione vide in Simone Grassi un grande tracciatore. Un’esperienza che ha arricchito di molto lo spessore dei quadri tecnici di casa nostra che vede ora un’affermata scuola di alto livello.

 

Manarin ci guida in un ragionamento chiaro, aiutandoci a capire meglio alcune dinamiche che stanno alla base di questa scelta.

 

“Per uno sport come il nostro – spiega il tecnico che ricopre anche il ruolo di Vicepresidente FISO – è importante poter creare un format in grado di essere proposto anche in Paesi dove i boschi non sono presenti. Faccio un esempio. Tra qualche anno i Campionati del Mondo di calcio si svolgeranno in Qatar. Se ad esempio anche noi volessimo realizzare un evento internazionale in quel Paese, ad oggi non avremmo la possibilità di farlo. Porto ad esempio anche la richiesta di Hong Kong che non potrebbe sostenere eventi extracittadini sul proprio territorio, perché al di fuori dell’area urbana vi è “ la Jungla” totalmente inaccessibili e pericolosa da non essere adatta alle gare di Orienteering”. 

Un altro punto gioca a favore dei nuovi format. “Eventi come le Olimpiadi richiedono un modello agonistico come quello in fase di studio. In questo modo potremmo entrare più facilmente nel programma olimpico. La IOF negli ultimi anni non ha fatto mistero di puntare a quell’obiettivo”.

 

Con la divisione delle discipline tra forest e urban, la variante cittadina ha ad oggi solo 2 gare la Sprint (con qualificazione) e la Sprint Relay. E’ necessario per completare un Campionato adeguato aggiungere un’altra disciplina. Le proposte si dividevano fondamentalmente in 2: fare il knock out (cioè una gara ad eliminazione) o in alternativa una gara Middle in città (con partenza in linea o mass start). La seconda opzione è stata quasi subito scartata per le evidenti difficoltà organizzative (chiudere al traffico un area tale da far correre atleti per mezz’ora è pressochè impossibile).

 

La scorsa primavera in Italia, più precisamente in Puglia la sperimentazione è iniziata. “Abbiamo portato avanti i 2 modelli. Quello a batterie (definito NORT) e quello con partenza in caccia (CHASE) in base al distacco accumulato nelle qualifiche”. I risultati sono stati confortanti.

 

“Abbiamo già elaborato le prime considerazioni in Foot O Commission, a seguito dei primi test fatti in Gargano. E’ apparso chiaro che 5 batterie di semifinale (con 6 atleti) per uomini e donne come abbiamo sperimentato nel NORT siano troppe. Credo che nei prossimi test verranno provate 3 batterie con 8 partecipanti riducendo così i semifinalisti a 24. Personalmente ho trovato bello questo nuovo format, e la mia preferenza ad oggi va al format NORT. Subito dopo l’evento di marzo la IOF ha attivato un sondaggio on line con tutti coloro che vi hanno preso parte e i tecnici qualificati, spero potremmo avere i risultati del sondaggio per l’incontro della FOC durante i mondiali in Estonia”.

 

La fase di test prosegue a ritmo serrato. “Esattamente – continua Manarin – a seguito di alcune variazioni nei ruoli tecnici all’interno della IOF, la prosecuzione dell’analisi dei test e dello sviluppo dei nuovi format è stata affidata a Daniel Leibungut (nuovo responsabile del team adviser per i WOC nei prossimi anni) e Matthias Niggli (ex coach della Svizzera e marito della pluri campionessa Simone Luder Niggli). A loro il compito di decidere come proseguire nell’analisi.

 

Quest’inverno e nella primavera 2018 verranno effettuati test più specifici per affinare il format scelto. 

Non è escluso che nel 2018 già nel round di Coppa del Mondo vi possa essere una prova di knock out. Certo è che durante i prossimi WOC ci sarà una riunione e avremo nuove valutazioni”.

 

p.i.

 

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