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18/09/2019

TOP TEAM: IL MODELLO SCANDINAVO

TOP TEAM: IL MODELLO SCANDINAVO

Il modello societario scandinavo e un’opportunità per gli azzurri.

in collaborazione con Stefano Raus

Da gennaio 2019 lavoro come team manager per il club finlandese Lahden Suunnistajat -37. Una qualifica che si aggiunge a quelle precedentemente acquisite come cartografo e di secondo allenatore del settore giovanile.

Il mio compito principale è prendermi cura della selezione Elite e fare in modo che i nostri atleti possano pensare solamente ad allenamenti, prove di selezione e gare. Ciò significa che devo organizzare tutti gli aspetti delle trasferte, raccogliere e condividere informazioni su competizioni e terreni, organizzare allenamenti specifici e test per comporre le squadre alle Staffette. E’ importante tenersi in contatto con gli atleti e sapere sempre in quale condizione di forma si trovino. 

Nelle Staffette più importanti (principalmente 10Mila e Jukola) vengo affiancato da altri membri del club a cui sono affidati ruoli secondari, ma importanti, come cuoco, autisti, assistenti, responsabile media. La rappresentativa Elite al momento è composta da circa 20 atleti finlandesi, 3 ungheresi e 1 svizzero. Siamo totalmente finanziati dal club, che attraverso sponsor e organizzazione di gare promozionali e nazionali riesce ogni anno a coprire la maggior parte dell’attività della prima squadra (ovvero i 10 migliori atleti tra questi). Agli altri spetta la copertura di una percentuale delle spese agonistiche.

Il mondo attorno a me:

Il mio club è basato a Lahti, città che si trova un’ora a nord di Helsinki. E’ molto adatta agli sportivi, ma sono presenti pochissimi corsi universitari, quindi la maggior parte dei nostri atleti Elite vive a Helsinki o Jyväskylä. Il freddo e il buio ci accompagnano da novembre ad aprile, mentre in estate si arriva anche a temperature di 30 gradi, come alle recenti gare di Coppa del Mondo di Corsa Orientamento. In inverno vanno alla grande gli sport invernali (tra cui il più seguito è l’hockey) e in estate c’è tempo per fare tanti altri tipi di attività. In società abbiamo tanti membri, circa 500, di cui un centinaio sono attivi nella C-O, Mtb-O e Sci -O. Io sono membro del club da 2 anni, da quando ho iniziato il percorso universitario di Sports Coaching and Management all’Università Haaga-Helia di Vierumäki.

Come viene impostato il lavoro.

Direi che la parola ideale per descrivere l’organizzazione societaria è “ordine”: c’è un gruppo direttivo principale che ha l’ultima parola su tutte le decisioni. I sotto-gruppi di ogni sezione importante lavorano autonomamente per quanto riguarda il settore giovanile, settore assoluto, cartografia, organizzazione gare, circuito promozionale, finanze e comunicazione/IT. Tutte queste persone sono volontari, mentre ci sono 4 figure stipendiate part-time: capo allenatore del settore giovanile (che prepara almeno 2 allenamenti tecnici e uno atletico a settimana per tutto l’anno), segretaria nella nostra sede (contatto email e telefono, gestione contabile ed iscrizione alle gare), amministratore delegato/rapporto con gli sponsor (la campionessa del mondo Minna Kauppi, che ci procura gli accordi con gli sponsor e cura la strategia del club) e il mio lavoro di team manager.
 

Il reclutamento dei giovani.

Una cosa grandiosa è la scuola di orientamento del club (suunnistuskoulu) che consiste in lezioni pratiche di orienteering per bambini dai 6 ai 12 anni ogni lunedì da aprile a settembre. Tutto è gestito da alcuni dei genitori di questi ragazzi, che arrivano ad essere più di 50 al giorno, e gli esercizi variano dall’Orienteering (percorsi lungo la corsa, cacce al tesoro, memory, percorsi sprint, labirinti) all’atletica (andature, sprint, trail di corsa in bosco). Ogni sessione inizia con esercizi di riscaldamento e giochi. Poi i bimbi vengono divisi in gruppi per età ed esperienza. Una volta finita la formazione di base possono prendere parte agli allenamenti del settore giovanile, che copre la fascia 14-18 anni.

Obiettivi agonistici:

Tornando al settore Elite, il nostro obiettivo principale è un piazzamento alla staffetta Jukola: 7 frazionisti che si contendono il titolo di una delle gare di Orientamento più partecipate al mondo. Quest’anno la Kangasala Jukola 2019 ha nuovamente superato il record di iscritti, con un totale che supera le 20.600 unità. E la gara in questione è particolarmente sentita nella tradizione finlandese perché è basata sul best seller intitolato ‘I Sette Fratelli’ che descrive la vita di una famiglia nella Finlandia di fine 800 (e Jukola è proprio il cognome di questa famiglia).
La nostra squadra è stata potenziata a inizio stagione con l’acquisto di alcuni atleti Elite da altri club, quindi puntiamo decisamente ad una posizione Top 20.

In Finlandia oltre ai Campionati Finlandesi esiste un circuito di 7 gare nazionali a staffetta (“Viestiliiga”) con punteggi e classifica finale. Ogni gara è in diretta streaming con telecamere in bosco e con format differenti (giorno, notte, 3/4/7 frazioni, ecc…).
Una buona posizione alla fine dell’anno nella classifica generale è un altro dei nostri obiettivi importanti. Essendoci tutte le società finlandesi, un piazzamento Top 10 sarebbe ottimo.
Ogni atleta poi ha il proprio obiettivo personale che varia: Campionati Finlandesi, Coppa del Mondo o Mondiali con la divisa della nazionale. La maggior parte degli atleti ha il proprio allenatore personale, mentre alcuni si creano da soli il programma. Da questo punto di vista è molto comodo perché io devo solo tenermi aggiornato sulla loro condizione fisica, tecnica e mentale e cercare di comporre al meglio gli ordini delle varie staffette. Un ultimo obiettivo che vorrei raggiungere nei prossimi anni è quello di portare molti dei ragazzi del gruppo giovanile in prima squadra. Per questo, fin da subito, gli facciamo correre per esempio la Jukola (le frazioni più corte, di notte), partecipare alle gare di selezione e allenamenti che organizziamo per il Top Team (ogni volta con punzonatura elettronica e live gps).

Ilian Angeli, un italiano nel gruppo.

Ho proposto all’azzurro Ilian Angeli di partecipare alla Jukola con la mia squadra, visto che tra le nove staffette iscritte avevo qualche posto a libero. Questa richiesta arriva dopo aver visto i suoi risultati positivi all’Europeo Giovanile, l’anno scorso, e ai recenti Mondiali Studenteschi ISF.

Lui ha accettato e sosterrà pure un breve training camp in zona Lahti. Per Ilian sarà la prima volta in Finlandia, ma il prossimo anno scolastico avrà modo di fare un’esperienza incredibile e molto utile per la sua crescita. Studierà un anno a Jämsä, dove tra l’altro si trova una delle società finlandesi più forti nei settori giovanili e Juniores. Dunque ad Ilian ho riservato la frazione finale in quarta squadra, non potendolo schierare nè di notte nè al lancio, dove molte squadre sono ancora vicine tra di loro e bisogna avere un po’ di esperienza per le varie scelte e i ‘treni’ da seguire. Angeli ha avuto modo di ricevere le ultime newsletter di preparazione alla gara (tutto in inglese ovviamente) e le carte autogenerate con alcune previsioni dei percorsi in generale.

La proposta: Avere altri italiani nei prossimi anni

I prossimi anni avrò possibilità di ‘accogliere’ altri atleti italiani in squadra, sia per partecipare alle staffette/gare che ai campi di allenamento. Probabilmente uno di questi sarà in Italia, al MOC Camp di marzo 2020. L’esperienza non è solo utile per prendere parte a queste grandi gare e fare esperienza in terreni scandinavi (che è comunque una cosa importantissima per i nostri giovani) ma soprattutto entrare nel mondo orientistico scandinavo, capire quali sono le gare, gli obiettivi importanti, conoscere altri giovani con cui allenarsi e condividere esperienze. Sono molto contento dei nostri giovani italiani (parlo ora da tecnico della Nazionale) perché vedo che iniziano ad allenarsi nel modo giusto, tecnicamente e soprattutto fisicamente. Spero che ciò li porterà in futuro ad entrare in nazionale Assoluta. Bisogna ricordarsi sempre che è importante disputare gare e maturare esperienze su terreni diversi, soprattutto particolari come quello scandinavo, se non ci si vuole trovare in Elite a correrci per la prima in volta.  L’esperienza che si accumula da giovani è decisamente più produttiva.


Penso che sia la prima volta che l’Italia possa contare su una figura come la mia in uno dei top club al mondo. Questo mi mette sotto pressione devo ammetterlo, ma sono sicuro sarà un’opportunità positiva per il nostro movimento orientistico.

 

P.I.

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