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24/04/2019

RAI 2019: BENINCASA - ILLARIETTI ANCORA VOCI DELL'ORIENTEERING

RAI 2019: BENINCASA - ILLARIETTI ANCORA VOCI DELL

ROMA: Squadra che vince non si cambia, deve essere questo che ha pensato il nuovo direttore di RAI SPORT, Auro Bulbarelli che ha scelto di continuare, anche nella stagione 2019, con la coppia di commentatori Gianfranco Benincasa - Pietro Illarietti. Il bolzanino Benincasa si è detto particolarmente felice di ripetere l'esperienza con lo sport dei boschi che parte già dal prossimo 30 aprile con la sonorizzazione della puntata di Castiglione dei Pepoli e Val Serena (da fissare la messa in onda da parte del palinsesto). 

Qui sotto vi riportiamo l'intervista di Benincasa concessa ad Azimut Magazine uscito a fine anno.

RAI: L’ORIENTEERING CI HA BEN IMPRESSIONATO

Parola a Gianfranco Benincasa voce del format TV 2018

 

TRENTO: RAI e Orienteering un connubio che, dopo un anno di pausa, è tornato in questo 2018 di nuovo di attualità. Nel corso degli anni abbiamo avuto modo di lavorare in sedi differenti e con giornalisti differenti. A Roma con Nicola Sangiorgio, Fabrizio Piacente, Cristina Caruso, a Milano con Vincenzo Dimonte e infine a Trento con Gianfranco Benincasa. Benincasa è sembrato da subito in sintonia con lo sport dei boschi. La scelta federale è stata quindi quella di proseguire per tutta la stagione con il professionista altoatesino specializzato negli sport di montagna.

Rotto il ghiaccio con la puntata della “5 giorni di Madonna di Campiglio” l’affiatamento di coppia è andato via via migliorando per chiudere in crescendo con le trasmissioni di Mezzano- Caltena e Montalcino. 

I dati auditel sono stati decisamente confortanti, il prodotto ritenuto valido, e quindi abbiamo avviato un confronto propositivo per valutare in modo più approfondito un discorso che appassiona molti: Orienteering e TV. Difficile trovare il format perfetto che accontenti tutti. Fin troppo facile portare ad esempio le produzioni internazionali con tanto di diretta, ma qui stiamo ragionando di un prodotto home made che vede coinvolto esclusivamente lo staff FISO che si occupa di tutti gli aspetti della pruduzione: riprese, grafiche, selezioni delle immagini, montaggio. Infine il prodotto arriva nelle salette di sonorizzazione RAI dove viene speakerato. L’importanza di un partner come Benincasa è fondamentale, infatti si è sempre preparato con scrupolo alle messe in onda. 

Dopo una stagione di FISO, qual è la sua visione da esterno del movimento?

Mi sembra un movimento in salute con tanti giovani che si avvicinano. C’è anche una fascia di atleti più maturi, ma quello che più mi ha colpito sono appunto i giovani. Mi piace questo concetto di sport pulito che entra in modo importante nei centri in cui si svolgono le prove ma con assoluto rispetto dei luoghi. Anche questo è un dato importante vista la crescente attenzione per l’ambiente. Vi è poi l’internazionalizzazione del movimento che può portare alla crescita anche di quello italiano.

Venendo al discorso TV, che è il suo campo. Quali erano le vostre preoccupazioni all’inizio dell’avventura Orienteering?

Sicuramente spiegare i punti base della disciplina perché quando vai a commentare e proporre questi sport di nicchia, tanti non conoscono le regole d’ingaggio. D’altro canto per gli appassionati c’è il rischio di essere troppo didascalici ma l’obiettivo è quello di essere comprensibile a tutti. Abbiamo sottolineato più volte l’importanza dei momenti agonistici più importanti e degli aspetti correlati. Non è così facile intervenire sulle discipline di nicchia. Speriamo di esserci riusciti, ma saranno gli appassionati di Orienteering a dircelo.

Qual è il suo giudizio sul prodotto e quali miglioramenti vede attuabili?

Il prodotto è valido, non è facile intervenire ulteriormente perché dipende molto anche dai mezzi che ci sono a disposizione. Il mio consiglio potrebbe essere quello di avere una rubrica fissa con un ospite nella fase di passaggio tra una giornata e l’altra con dei campioni o personaggi legati al territorio. Ci sono borghi suggestivi che non guastano mai, alla gente piace questo tipo di approccio al paesaggio. Penso alla Toscana o altre realtà che abbiamo visto.

Tra le 6 puntate abbiamo avuto l’impressine che lei abbia apprezzato in particolar modo la formula Sprint Relay. E’ vero?

Sicuramtente è stata molto bella, ma anche la 5 giorni di Madonna di Campiglio che era molto concentrata, con tutte le specialità e varietà di paesaggi.  Tornando alla Sprint Relay voglio sottolineare l’importanza del fatto che l’evento fosse concentrato in un posto circoscritto, che durava poco (quasi 60’) e che vedeva uomini e donne coinvolti assieme. Dovreste organizzare più appuntamenti di questo tipo.

I dati auditel cosa dicono?

Sono andati bene. Quando la RAI accende i riflettori su un determinato evento il pubblico c’è. Anche quando siamo andati in onda nella fascia pomeridiana il pubblico era presente, è un dato  che fa piacere.  Inoltre tenete presente che ci sono state anche parecchie repliche, e questo è un modo per affezionare il pubblico”.

La vedremo alle gare?

Prima o poi sì, anche perché non si possono conoscere gli eventi e le persone solo per interposto schermo. 

 

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