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25/11/2020

COPPA DEL MONDO A CORTINA CON VISIONE OLIMPICA

COPPA DEL MONDO A CORTINA CON VISIONE OLIMPICA

In collaborazione con Janos Manarin, Foot O Commission IOF

Novità in ambito calendario 2021, come molti sapranno infatti si aggiunge la suggestiva Sprint del 3 di ottobre. Un appuntamento che strizza l'occhio alle Olimpiadi del 2026 e che il movimento intende sfruttare al meglio proprio in ottica di un suo eventuale inserimento nel programma olimpico.

Una nuova location accolta con un certo entusiasmo dalla IOF e dal movimento orientistico in generale. Janos Manarin, che da sempre segue da vicino tutto ciò che riguarda il movimento internazionale, ci svela alcune anticipazioni.

“Sono cambiate le tappe precedenti nel calendario internazionale. Gli svizzeri, a Neuchatel, hanno tolto la gara Middle dal loro programma inserendo prove in città (KO, Relay e Sprint individuale), il round svedese è completamente in bosco. Gli appuntamenti di Italia e Svezia avrebbero avuto solo foresta, per questa ragione noi italiani abbiamo inserito la Sprint Relay, una sorta di riequilibrio nell'economia generale del calendario decidendo di togliere la Staffetta in bosco a favore di quella cittadina”.

Una scelta che comporta una serie di impegni extra importanti. 

“Effettivamente la situazione si complica nel senso che in precedenza avevamo un'arena unica per 3 giorni di gara. Comunque 3 situazioni piuttosto vicine avevamo le arene delle 3 gare nella stessa area In questo modo invece dobbiamo spostare di vari chilometri le strutture. Uno spostamento della logistica e una conseguente attività di smantellamento per andare a rimontare il tutto a circa 60 chilometri di distanza.

Questo cambiamento cosa rappresenta da un punto di vista strategico? “Avevamo varie opzioni sul tavolo. Allestire la gara vicino a noi, che era la soluzione più semplice, visto che ci sono location come Vittorio Veneto o altri centri adatti, ma abbiamo optato per Cortina perchè una delle ambizioni della IOF è andare alle Olimpiadi e quindi cerchiamo anche una certa visibilità presso istituzioni e pubblico. Se possibile contiamo di proporre altri eventi nella zona da qui al 2026 in modo da sensibilizzare i vari interlocutori con altri appuntamenti. Il Comune ci segue, anche grazie al nostro Presidente, Sergio Anesi, che ci ha introdotti. Più ci facciamo vedere e meglio è. Come anticipato, non vogliamo un evento fine a se stesso, ma un percorso agonistico con un peso comunicativo e politico”. 

Il particolare la location gode di un certo appeal: “A livello internazionale è motivo di entusiasmo per tutti in una località di pregio e di richiamo verso i paesi scandinavi che seguono le discipline invernali. Inoltre è prevista la diretta TV. Con la IOF vedremo di attuare un piano di marketing e avvicinare diversi interlocutori”.

Per il movimento italiano cosa significa questo evento? 

“Apriamo una nuova zona che potrebbe essere interessante e dove l'Orienteering non c'è mai stato. Faremo una carta nuova, in un bosco appena fuori Cortina, che servirà per le gare di contorno alla Coppa del Mondo e che potrebbe essere la base per l'attività futura”.

Dal punto di vista agonistico invece di quali opportunità godremo?

“Il Paese ospitante avrà un benefit, quello di poter schierare 8 maschi e 8 femmine alle gare. Un fatto che non ci è mai permesso alle altre competizioni di Coppa del Mondo. Questo vuol dire che tutta la formazione Elite, e qualche giovane, sarà coinvolto per un'esperienza formativa importante

Anche nella Sprint Relay, potremo avere più atleti rispetto al solito”. 

Organizzativamente parlando si tratta di un impegno gravoso?

“Per assurdo è molto meno impegnativo organizzare una prova di Coppa del Mondo che una gara nazionale. Mi spiego meglio. Dovremo predisporre un solo percorso Elite maschile e uno femminile. Un bel vantaggio rispetto a quando si deve allestire un tracciato per ogni categoria. Ovviamente qui il livello di attenzione è massimo perchè non può succedere di incappare in errori. La diretta tv ce lo impone. Nella struttura organizzativa vengono coinvolte molte più persone per garantire una sicurezza al massimo livello. Anche le strade chiuse al traffico saranno un dettaglio importante e da curare. Come detto tracciati e vincoli tecnici sono relativamente pochi gli obblighi, ma poi ci sono sicurezza e tv che ci faranno scendere a dei compromessi”.

“Nelle gare di coppa l'aspetto tecnico passa quasi in secondo piano perchè si deve andare incontro alle esigenze televisive. Abbiamo la fortuna che il regista, Karel Jonak, ha già prodotto centinaia di gare internazionali e con cui abbiamo già lavorato in occasione dei Mondiali 2014 con le gare a Venezia e sull'Altopiano. Abbiamo visioni simili e quindi non è difficile collimare le esigente. Nel sopralluogo di Cortina, previsto per questo autunno prima dell'arrivo della neve, faremo le prime valutazioni”.

 

Da Azimut Magazine N.23

p.i.

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