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18/08/2016

WTOC2016 MICHELE CERA: ANCORA UN SUCCESSO PER TORNARE DA MATTARELLA

WTOC2016 MICHELE CERA: ANCORA UN SUCCESSO PER TORNARE DA MATTARELLA

Riprendiamo l'intervista concessa ad Azimut Magazine da parte di Michele Cera, il campione del mondo di Trail Orienteering che si prepara a difendere il suo titolo a breve in Svezia. Buona lettura.

VICENZA: Michela Cera è il campione del mondo in carica di Trail-O, la specialità dell’Orienteering che richiede la massima precisione in gara. Sangue freddo, velocità di pensiero e vista acuta sono gli elementi essenziali per emergere.

Nato nel 1984, vicentino DOC, con in tasca un diploma da geometra, lavora a tempo pieno nell’azienda di famiglia che si occupa di scavi. Da sempre ama camminare in montagna, arrampicare, girare in bici ma sempre con una mappa in mano. Le sue montagne sono quelle dell’Altipiano di Asiago, il gruppo del Brenta, il Pasubio e Carega, dette le piccole Dolomiti. Ama anche Campiglio dove fin da ragazzo andava
a campeggiare ricoprendo il ruolo di animatore. Tra una cosa e l’altra si cimenta anche come organizzatore di appuntamenti musicali. Un tipo mite sì, fermo mai. “Ogni tanto ci penso – l’accenno di Cera alla sua vittoria al Mondiale 2015 - quando ho un attimo di tranquillità la mente torna a quei momenti. Ricordare e crogiolarsi nelle emozioni. Un flash, poi torno alla realtà.

In quella gara sentivo di aver dato tutto, il titolo era vicino. La conferma è stata la soddisfazione più bella: Campione del mondo”. La sua vita è cambiata, privata e sportiva, come spiega lo stesso azzurro tesserato per l’Erebus Vicenza. “Effettivamente la vita privata, in alcune occasioni, ha presentato
piacevoli novità come il fatto di essere stato ricevuto dal Presidente delle Repubblica Sergio Mattarella lo scorso 12 dicembre a Roma con Luca Dallavalle ed il Presidente FISO Mauro Gazzerro. Un’emozione inedita per un fatto che capita una volta nella vita di una persona. Forse con un altro Mondiale potrei pensare di tornarci”.


Nello sport le cose hanno preso un aspetto decisamente nuovo. “Mi dedico con maggiore impegno alla vita di società. Assieme a Cristian Bellotto mi sto dando da fare per allevare un gruppo di giovani. Gareggio anche nella C-O, non nelle prove Elite, perché dal punto di vista fisico non sono così preparato. Non ho molto tempo per allenarmi. Nel Trail-O invece ho avuto un inizio di stagione soft visto il mio impegno societario. Di fatto ho dedicato poco tempo all’esercizio specifico. Le prime 2 gare le ho disputate in prossimità dell’Europeo, in Slovacchia a Bratislava. C’era molta agitazione perché ero al rientro, ritrovavo tutti i big. Mi è servito molto quel riscaldamento. Non ero al 100% ma ho affinato il colpo d’occhio e la concentrazione. Avere delle sicurezze è importante. Fondamentalmente sapevo di poter contare su solide basi tecniche”. L’Europeo è partito bene. “L’aver portato a casa subito una medaglia ci ha lasciato serenità. In seno al team si è subito instaurato un clima ottimo. Ho fatto bene pure nel Temp-O, dove solitamente non brillo, ottenendo il miglior tempo nella qualifica e guadagnando un
5° posto davanti a campioni come Lauri Kotkanen, Pinja Makinen, Marit Wiksell. Ho saputo controllare bene la tensione anche nella parte di gara con il pubblico a vista recuperando posizioni.


Ormai ho l’esperienza per gestirmi bene”. Meno brillante nel Pre-O dove non ha saputo interpretare bene lo stile di tracciatura: “Sono rimasto fuori dal podio. Avrei potuto fare meglio. Teniamola come esperienza
utile per il futuro”. Il vicentino ha raggiunto il vertice del movimento.
Questa consapevolezza lo aiuta ad amministrare con lucidità il momento.  “Sto mantenendo uno standard alto nelle gare importanti. Le altre prove le prendo come allenamenti perché passa tanto tempo tra una competizione e l’altra. Nelle occasioni che contano ci sono, altrimenti mi permetto di fare anche dei test”. Cera tratta il Trail-O con rispetto consapevole del suo valore: “Prima partivo e andavo a gareggiare ovunque, anche da solo pur di fare esperienza. Ora mi dedico agli altri o alla C-O che reputo propedeutica per il Trail-O”. Questa serenità consente al campione del mondo di evitare “l’effetto Falda”, iridata a Kiev nel 2008 che subì la pressione agonistica alle competizioni successive al suo titolo: “Anche io ho avuto la tensione della riconferma lo scorso anno dopo la vittoria. Hai un peso superiore da sopportare perché sei campione in carica. Una volta ripartito, fortunatamente la tensione si è sciolta”. In Italia l’azzurro ha un numero limitato di avversari ma di altissimo livello. “Che dire? Gli altri Paesi non hanno avuto nuovi ingressi tra i contenders e noi siamo cresciuti. All’estero, come in Finlandia abbiamo trovato numeri più vasti. Le altre nazioni esprimono i nostri numeri.

 

In Italia siamo ad un buonissimo livello. Madella è un cartografo e si è preparato nel tempo con un bagaglio tecnico notevole. Tenani viene dalla C-O. Io dal 2009 pratico C-O e dal 2012 Trail-O. Da subito con buoni risultati: 2° posto in Coppa Italia ed un tricolore a pari merito con Guido Michelotti nel 2012. Io credo che uno come lui dovrebbe tornare a gareggiare. Sarebbe ancora competitivo. Nel temp-O è sempre stato molto veloce. Potrebbe essere un asso nella manica, sempre se fosse interessato a riprendere”. Michele Cera è un fiume in piena… E noi lo aspettiamo spumeggiante e carico all’appuntamento clou, ad agosto in Svezia.

 

a cura di Pietro Illarietti

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