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WOC2021: IL RITORNO DI CARLOTTA SCALET
Ormai siamo prossimi ai WOC2021. Gli azzurri sono in fase di rifinitura e si apprestano a partire. Un bel rientro nel gruppo per Carlotta Scalet che si trova in Austria, dove vive in quel di Graz. E' lei che ci affida emozioni e considerazioni in vista di questo Mondiale che per lei rappresenta un ritorno al vertice. La sua marcia di avvicinamento è stata un crescendo.
“Siamo stati in Repubblica Ceca con un gruppo di austriaci e italiani nei giorni scorsi. Io Robert (Merl) e nostra figlia. E' stato un buon training camp. I terreni sembrano semplici, ma in realtà sono tosti. Sarà interessante capire i reali valori in campo perchè, a parte Tove Alexandersson che è un gradino sopra le altre, non sappiamo cosa aspettarci”
Per Calrotta Scalet si tratta di un ritorno in Nazionale. Nei mesi scorsi la condizione ha stentato ad arrivare. “Sono emozionata e felice. Sarà sicuramente qualcosa di diverso e sono pronta. Sto meglio rispetto a inizio stagione. Direi che dopo Bellamonte ho fatto click, nel senso che mi pare di aver svoltato, e mi sento informa”.
Le sue distanze: “Mi sento più sicura sulla Sprint, ma corro solo la Sprint Relay. È difficile capire prima cosa ci aspetterà. Dipenderà dalla giornata e dal tracciato. Ci saranno sorprese”.
La tua presenza sarà importante anche per tuo fratello Riccardo?
“Lo spero. Sappiamo entrambi come parlarci e siamo in sintonia, abbiamo alle spalle anni di esperienze agonistiche comuni. Inoltre lo spirito di squadra ti rassicura.. Succede anche con quei compagni che conosci da tanto, penso ad esempio a Sebastian Inderst. Ci capiamo molto bene”.
Sarà il Mondiale delle restrizioni. “In effetti ci saranno parecchi vincoli. Ora il punto di ritrovo obbligatorio è il centro tamponi. Suona strano vero? Devo dire che fortunatamente per gli atleti genitori esiste un'opportunità che si chiama «care taker» e permette ad altre persone che non sono gli atleti (nel caso specifico i suoceri) di stare nella bolla. In questo modo avremo un supporto con nostra figlia”.
Pietro Illarietti