Normative Covid
13/08/2016

WOC2016: SEBASTIAN INDERST, SOGNO TICINO 2018

WOC2016: SEBASTIAN INDERST, SOGNO TICINO 2018

(Sebastian Inderst in azione nel bosco).

 

LUGANO: Sebastian Inderst vive in Svizzera, ma è originario della Valchiavenna, valle di confine in alta Lombardia. Per questo motivo gareggia con la maglia azzurra anche perchè, a suo dire, ottenere la convocazione con la rappresentativa elvetica sarebbe stato difficile visti i campioni presenti. E' un atleta di buon livello e da tempo lavora duramente per migliorare le sue abilità nella corsa e nel bosco. Gli italiani hanno iniziato a conoscerlo da alcuni anni ed è una presenza costante nei podi delle gare nazionali.

Siamo arrivati al momento più importante della stagione internazionale. Vestire la maglia azzurra è sempre un'emozione. Cosa provi prima di un grande evento come questo?

Grande eccitazione e un pizzico di nervosismo, che poi spero di riuscire a trasformare in grinta. I WOC 2016 erano un obiettivo che mi ponevo da tempo e saranno un'importante esperienza in vista del mio grande sogno: gli Europei di C-O che si terranno in Ticino nel 2018.
 

Oltre alla passione, che accompagna ogni sportivo, cosa ti spinge ad affrontare così tanti sacrifici per arrivare in forma ad un appuntamento così impegnativo come un Campionato del Mondo?

È vero, per arrivare in buona forma ad un evento del genere i sacrifici sono grandi, ma amando ciò che faccio non mi pesano. Il cammino per arrivare ad un traguardo così importante rimane una bellissima esperienza, che permette di viaggiare molto e allenarmi con tanti nuovi amici. Spero infine di arrivare alle gare dei Mondiali, essere nel bosco e sentire che le gambe e la testa vanno forte. Sarebbe la ciliegina sulla torta.

Siete già stati in Svezia per un traing camp. Terminata l'esperienza quali valutazioni e convinzioni hai maturato? 
 

Ero stato a Strömstad una settimana dopo la Jukola. Lì ho avuto grandi difficoltà a capire il modo in cui vengono cartografate le mappe, estremamente generalizzate. Per questo molte forme del terreno non sono segnate in carta ed é fondamentale avere fiducia nel proprio orientamento. Sarà importante vedere le informazioni della mappa sul terreno e non il contrario (trovare le informazioni del terreno sulla carta). Dovrò correre senza seguire la cartina e rilassare la testa pensando di potermi facilmente ricollocare più avanti. Al traininig camp con la Nazionale poi ho potuto affinare ciò che avevo imparato durante la prima settimana, e grazie all'ulteriore permanenza in Svezia prima dell'evento potrò partire fiducioso nei miei mezzi.
 

Come è stata impostata l'attività di preparazione fisica e tecnica?
 

Il terreno a Strömstad é davvero faticoso: molto molle e pieno di arbusti di mirtilli. Per questo ho cercato di allenarmi il più possibile in terreni simili, anche durante la Swiss O Week a luglio correndo su diverse carte ricche di arbusti. Per ritrovare tutti gli automatismi tecnici ho praticato molto orienteering quest'estate. Sono appena tornato dal raduno in Emilia Romagna, dove i terreni non erano affini a quelli della Svezia ma era comunque un ottimo esercizio per la fluidità nel mio orientamento.

Gareggerai con dei miti dell'Orienteering. Quali sono gli orientisti che ammiri maggiormente e per quale motivo?
 

L'hai detto! Per anni il mio motto é stato "Work hard and give your best every day until your idols become your rivals", ed ora eccomi qui. Thierry Gueorgiou é il mio vero idolo, ha rivoluzionato la tecnica d'orientamento e generosamente condivide pubblicamente i suoi metodi di allenamento, a differenza di tanti altri big. Stimo molto anche altri personaggi come Michele Caraglio o Samuele Curzio che mi ricordano sempre l'importanza del piacere nel praticare il nostro sport.

Ambizioni personali e programma Mondiale.


Sicuramente Long e Staffetta. Spero di riuscire a fare delle gare pulite, poi le classifiche le faranno gli avversari. In Staffetta siamo una squadra molto giovane, ma penso che se ognuno di noi riuscirà a evitare grossi errori possiamo difenderci bene.

 

a cura di Pietro Illarietti

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti.