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05/06/2017

PIANETA MASTER: QUEL SOGNO TRICOLORE

PIANETA MASTER: QUEL SOGNO TRICOLORE

PIANTETA MASTER: IL SOGNO DI MOLTI E’ TRICOLORE

 

A cura di Stefano Galletti

 

E’ arrivato il mese di maggio e gli abitanti del Pianeta Master hanno appena cominciato a scaldare i motori in vista della volata che li porterà al secondo fine settimana di giugno, quando a Vigolo Vattaro saranno assegnati i titoli italiani sulle distanze Sprint e Middle; nel pomeriggio dell’11 giugno tutte le medaglie avranno trovato posto al collo dei vincitori di categoria, e così si saranno avverati o infranti oltre la metà di quei sogni e di quelle speranze che hanno accompagnato i veterani durante i mesi di allenamento invernale: la conquista di una medaglia individuale che va ad arricchire alcuni palmares già carichi di gloria orientistica, o la delusione per una prestazione sotto le attese che dovrà aspettare il mese di settembre per essere “vendicata” ai campionati Long.

 

A giudicare dai nomi dei vincitori nella gara di Coppa Italia disputata al Bosco delle Cesane (media distanza), il trascorrere di un altro anno non ha diminuito le abilità dei “soliti noti” abituati a primeggiare: Mario Ruggiero, Simone Grassi, Andrea Cipriani, Dario Beltramba, Leonardo Curzio, Helmuth Murer e Lorenzo De Paoli in campo maschile, Verena Troi, Sabine Rottensteiner, Tzvetanka Vassilieva, Anna Sedran, Cristina Turolla, Lucia Sacilotto e Anne Brearley in campo femminile sono nomi che corrispondono in pieno all’identikit del perfetto e della perfetta atleta master che facilmente troveremo sul podio anche in occasione delle gare valide per l’assegnazione dei titoli italiani. A San Primo (lunga distanza), sui tracciati disegnati da Mario Ruggiero, qualche movimento al vertice delle classifiche lo si è visto; è proprio da qui che vorrei partire per tracciare i brevi profili di alcuni atleti che, seppure già medagliati nel corso della loro carriera, sembrano non partire mai tra i favoriti delle gare nazionali… eppure sono sempre pronti a piazzare la zampata vincente non appena gli avversari non sono in grado di mettere in campo il 110% del proprio potenziale.

 

Il primo è Ingemar Neuhauser (Sport Club Merano): una fama apparentemente legata al fatto di essere “il marito di Christine Kirchlechner” o, più recentemente, l’allenatore di quell’autentica nidiata di giovani promesse del club meranese di cui Vera Chiusole è solo la punta dell’iceberg”; di lui è stato scritto altrove, e con molto rispetto, “… non fa quasi mai il miglior tempo di tratta, ma non fa mai neanche grossi errori e, se sbaglia qualcun altro, lui c'è”. E c’è sempre più spesso, a giudicare dai risultati conseguiti nella prima parte di stagione. 

 

Un altro atleta che spesso passa sotto traccia è il neo acquisto della Polisportiva Besanese, Stefano Brambilla. Un passato da bi-campione italiano over-35 con la staffetta dell’Unione Lombarda Milano, poi il passaggio al Cus Parma (altre medaglie), una breve parentesi alla Polisportiva Punto Nord (medaglia d’argento in una volata serratissima con Kristian Bosisio dell’Erebus Vicenza) ed ora una nuova avventura con una nuova squadra nella quale già gareggia da un anno la moglie Barbara Giuganino; forse solo le esigenze di squadra lo hanno portato a gareggiare (e vincere a San Primo) in M50: d’altra parte la sua categoria “naturale”, quella nella quale l’atleta classe 1967 gareggia in Svizzera con i colori (parimenti bianchi e rossi, come la Pol. Besanese) dell’ASCO Lugano, è la HAL nella quale incrocia la bussola con i vari Inderst, Pezzati, Maddalena…

 

Il terzo nome di oggi è quello di Metka Udovic (Erebus Vicenza). Una carriera ancora relativamente breve, prima solo come accompagnatrice alle gare del futuro marito (il già citato Kristian Bosisio), poi la repentina decisione di cimentarsi in prima persona con bussola e cartina nella categoria WElite. Con il passaggio alla categoria Master sono arrivate medaglie in campo nazionale e, in virtù del doppio passaporto italiano e sloveno, la partecipazione a due edizioni dei Campionati Mondiali con i colori della nazione indipendente dal giugno 1991. Rientrata da pochissimo dalla maternità (per la cronaca: la sua ultima partecipazione ad una gara risaliva all’11 dicembre 2016… il giorno prima della nascita del primogenito NIkolas) ha già strappato la prima piazza nella Coppa Italia di San Primo, e promette di essere una validissima alternativa al consueto dominio delle ragazze del TOL ai Campionati Italiani di Vigolo Vattaro.

 

Mi piace concludere questa breve rassegna di tre potenziali sorprese per i prossimi campionati italiani, con una ulteriore breve raffica di 5-nomi-5 che al Campionato Italiano Sprint del 10 giugno potrebbero davvero trovare il loro “A day in the life”: Alessandro Calligola (Pol. Masi) e Roberto Larotella (Orienteering Trieste) in M35, Fabrizio Boneccher (Gronlait) in M45, Elena Rampado (Pol. Punto Nord) in W35 e Marina Lovisotto (Friuli MTB-O) in W45. Alcuni di questi nomi potrebbero risultare del tutto sconosciuti ai più, o almeno a coloro che non hanno ancora avuto modo di affrontarli nelle gare regionali; oppure per conoscere parte della storia di Boneccher e Rampado basterebbe una dare una sfogliata agli Azimut di inizio anni ’90: senza pretesa di “gufare” i consueti favoriti delle categorie citate, mi aspetto di trovarli tutti nelle posizioni alte della classifica, in attesa di tracciare nuovi profili di altri atleti del nostro Pianeta Master.

 

inserito da P.I.

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