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21/07/2016

MTB-O: SCARAVONATI PIU' RIPOSO ED UN TEAM DI VERI AMICI

MTB-O: SCARAVONATI PIU

(Le Dolomiti hanno fatto da sfondo agli allenamenti di Laura Scaravonati).

CASALMAGGIORE (CR): Potrebbe essere uno dei suoi ultimi Mondiali. Da tempo si sta preparando con scrupolo. In Italia non ha rivali, mentre a livello internazionale viene ricordata per il suo bronzo 2011. Laura Scaravonati è la punta della nazionale femminile. Leggiamo le sue emozioni.

Siamo arrivati all'appuntamento più importante della stagione. Come ci arrivi? con quali ambizioni?

Arrivo in Portogallo con molta grinta. L'ultima volta che i Mondiali si sono svolti in Lusitania, nel 2010 ho rotto la testa dell'omero durante gli allenamenti sul posto un paio di mesi prima dell'evento. E mi ero persa non solo la rassegna iridata, ma soprattutto la prima medaglia per l'Italia della MTB-O: il bronzo di Luca nella Middle. I terreni portoghesi mi piacciono molto e soprattutto amo le temperature torride che troveremo. Sono in una condizione fisica ottima. Sulle gambe non ho nulla di dire. La testa? Chissà. Al Mondiale serve anche la fortuna e la giornata di grazia. Mi sento in credito proprio con la fortuna...spero di fare bene nella gara che più amo, la Long.

Chi sono gli avversari più importanti?

Attualmente sono la numero 14 del ranking, dovrei guardarmi dalle 13 che mi precedono, ma in realtà ne temo due della top10. Penso a loro quando sono in crisi in allenamento per non mollare: sono la campionissima francese Barlet, che va forte tutto l'anno e su tutti i terreni e la ceca Tichovska che l'anno scorso al Mondiale in casa vinse due ori e un bronzo. C'è poi una terza che ogni volta dichiara di voler vincere tre ori su tre gare e poi non porta a casa quasi niente ma preferisco non nominarla. 

In quale specialità ti senti più brillante?

La Long è la gara che amo sempre di più, quella per uomini veri. Ultimamente mi sto appassionando anche alla Middle. Con la Sprint invece ho proprio un brutto rapporto. 

Chi ti ha supportato maggiormente in questo periodo di avvicinamento?

Ho un lungo elenco di persone che giornalmente mi sopportano e supportano nei modi più svariati. In primis ovviamente i miei genitori, che faccio impazzire, e poi una serie di professionisti sui quali posso contare 24 ore su 24. Il medico sportivo Dott. Daniele Zaccaria, il mio ortopedico Dott. Pietro Banchini, il mio fisioterapista/motivatore Dott. Cristian Carubelli, il mio personal trainer Sergio Barozzi e ancora Giovanni Camorani e il mio compagno di allenamento Cristiano Olivani che negli ultimi mesi ha sacrificato tanto tempo per seguirmi nelle sedute più impegnative. 

Hai effettuato lavori particolari o hai seguito un programma standard?

Ho fatto un grosso carico di lavoro in inverno con trasferte al caldo e poi ho diminuito il chilometraggio. Mi sono allenata in modo diverso rispetto agli altri anni, ho dato più spazio al riposo. Ci ho messo tanto a capire che arrivare al Mondiale "finita" da giorni e giorni di altura non faceva per me. Quest'anno ho soggiornato solo dieci giorni in Alta Badia, a 1500m di quota. Ho pedalato tanto, ma non con lo stress che il mio fisico evidentemente subisce a 2000 m. 

Per la prima volta l'Italia si presenta con un titolo da difendere, cosa cambia dal punto di vista psicologico?

Cambia che siamo tutti più carichi psicologicamente, sappiamo di essere una squadra temuta e questo non può che darci morale, consapevolezza delle nostre capacità e ancora più cattiveria. 

Ci sono rituali che segui?

Mangio sempre la stesse identiche cose a colazione e viaggio sempre con il mio cuscino. Ho anche altri rituali che tengo segretissimi o non funzionano più.

Come vedi la squadra italiana ?

Sono molto ottimista in vista dei nostri risultati. Luca è una forza della natura e sta molto bene. Devo dire che siamo un gruppo davvero affiatato, sia Elite che Junior. Siamo amici, ci divertiamo molto insieme e ci aiutiamo a vicenda. Abbiamo un forte spirito di squadra e gioiamo con sincerità dei successi reciproci. L'armonia che c'è sempre in casa Italia e la stima sono senz'altro i nostri punti forti. Piero ha dimostrato di andar forte sui terreni portoghesi. Quest'anno poi abbiamo anche un Riccardo Rossetto super. Sono sicura potrà togliersi le soddisfazioni che merita.

 

a cura di Pietro Illarietti

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