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Le news del lunedí
Qualche giorno fa ho ricevuto una telefonata da Giuseppe Tealdo che mi avvertiva, preoccupato, che il giorno della staffetta dei Campionati Italiani di Mtb O coincidevano con l'apertura della caccia. E la zona in cui si svolgevano i Campionati era particolarmente frequentata dai cacciatori. In questi giorni ho riflettuto molto su questo fatto. Ma é mai possibile che uno sportivo o una qualsiasi persona non possa passeggiare in un sentiero perché preoccupato dalla presenza di personaggi che sparano a qualsiasi cosa si muova tra gli alberi? Quello che mi fa molto riflettere é che fino a qualche tempo fa la Federazione Caccia faceva parte del CONI ed aveva il cattivo gusto di farsi chiamare Sport. Ma lo sport é una continua ricerca di superare i propri limiti, é il piacere di mettersi continuamente in discussione, é la lotta contro un avversario partendo da presupposti con le stesse regole. Ma dove stanno le regole tra un cacciatore ed un animale, la cui speranza di vita sta solo nella cattiva mira del "barbaro"? Sorrido quando le associazioni venatorie chiariscono che anche loro sono dei difensori dell'ambiente. Certamente, con il solo scopo di far proliferare gli animali ed accopparli subito dopo. Il nostro sport, da sempre ambientalista, rispettoso della natura, con gli organizzatori che sempre di piú ricercano il massimo rispetto del territorio in cui operano,
deve farsi carico di sensibilizzare non solo gli operatori del nostro settore, ma ancor di piú le nuove generazioni, inculcando loro il pensiero che la caccia é un modo barbaro di divertirsi, che non esiste giustificazione all'uccisione di fringuelli, lepri od altro. Per questo invito gli atleti della Mtb O e gli organizzatori ad andare avanti con il loro progetto, in modo tale da disturbare questi "difensori della natura", rovinando la loro giornata, ma riempiedo di festa la nostra.
GianPietro Mazzeni