Normative Covid
17/11/2013

LA WADA APPROVA IL NUOVO REGOLAMENTO ANTIDOPING MONDIALE

JOHANNESBURG - Pene più severe per ogni violazione intenzionale delle regole: è questa la decisione presa dall'Agenzia mondiale antidoping (Wada) che ha approvato il Codice 2015. "L'approvazione da parte del Consiglio è stata unanime", ha dichiarato il presidente dell'agenzia, John Fahey, in occasione della conferenza sul doping, a Johannesburg.

Il primo codice, entrato in vigore nel 2004, prevedeva sanzioni di due anni alla prima violazione dell'atleta e la squalifica a vita alla seconda, ma poneva sullo stesso piano chi risultava positivo alla Cannabis con chi, invece, assumeva il famigerato Epo. Il codice aveva subito una prima revisione nel 2009, anno in cui sono state introdotte le cosiddette 'circostanze aggravanti' o 'attenuanti'. La nuova versione, che entrerà in vigore nel 2015, è caraterizzata da un forte inasprimento della pena, in quanto fissa il periodo delle squalifiche a quattro anni per la 'prima positività', a meno che l'atleta caduto nella rete del doping non riesca a dimostrare la 'non intenzionalità' ad assumere sostanze proibite.

L'obiettivo è dissuadere quanto più possibile gli atleti a fare uso di sostanze vietate dal regolamento, anche in vista dei Giochi olimpici del 2016, in programma in Brasile. Il nuovo dispositivo regolamentare, inoltre, permetterà alla Wada di condurre le indagini in proprio e anche di esaminare dettagliatamente l'entourage dell'atleta, come ad esempio medici e allenatori che si occupano delle sue condizioni fisiche.
Questo per scoraggiare la frequente opera di convincimento da parte dei cosiddetti santoni che operano nel mondo dello sport e che inducono spesso gli atleti a fare uso di sostanze vietate, al fine di migliorare le loro prestazioni agonistiche.

"Sono gli atleti puliti a vincere con questo nuovo codice" ha spiegato la IOF Assistant Secretary General Anna Jacobson. “Le sanzioni sono state rafforzate ed i sistemi come whereabouts e TUE sono stati resi più flessibili. Ciò è un bene per lo sport in generale e per l'Orienteering in particolare".

Pietro Illarietti

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