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29/01/2016

COMUNICAZIONE ED EVENTI: COSA INSEGNA IL CONI

COMUNICAZIONE ED EVENTI: COSA INSEGNA IL CONI

A cura di Pietro Illarietti

ROMA: Lo scorso settembre si è svolto a Roma, presso la Scuola dello Sport del CONI, il seminario di mangement sportivo dal titolo “dall’ufficio stampa alla moderna area di comunicazione”. Presenti quasi tutte le federazioni sportive e molti giornalisti sportivi: Jacopo Volpi (Rai Sport), Marco Cherubini (Mediaset Sport), Diego Antonelli (Ansa). Il programma prevedeva vari argomenti. Si partiva dalla comunicazione sportiva moderna, per poi trattare il rapporto con le televisioni, le agenzie di stampa, le testate on line e le opportunità offerte dal web. A chiusura è intervenuto Roberto Ghiretti, titolare dell’omonimo Studio Ghiretti e già autore del piano marketing FISO stilato nel 2008 e tutt’ora consultabile sul sito federale nella sezione Marketing e Comunicazione.

Un intervento che ha toccato alcun punti che abbiamo considerato utili anche per gli organizzatori di gare di Orienteering, da sempre impegnati nella realizzazione di eventi piuttosto complessi e multidays. Tecnicamente sempre appuntamenti ineccepibili, in cui si potrebbe fare ancora meglio tenendo presente alcuni dei suggerimenti avanzati dalla Scuola dello Sport CONI.

L’evento poggia su 3 pilastri di cui l’organizzatore deve far conto.

  • In primo luogo bisogna mobilitarsi per la ricerca di sponsor che permettono di dare ulteriore ossigeno all’organizzazione. Quando parliamo di sponsor non dobbiamo necessariamente pensare a quelli di tipo finanziario. E’ importante trovare anche dei partner che ci possano supportare al fine di abbattere i costi di produzione.
  • Il secondo punto considerato fondamentale è quello di portare pubblico. L’evento senza spettatori è un esercizio organizzativo fine a sé stesso. Per questo motivo, a costo di sacrificare dei dettagli tecnici, l’evento si deve spostare il più possibile verso la gente.
  • Infine, la necessità di dare visibilità al prodotto realizzato. Una gara senza visibilità è paragonabile ad una gara non realizzata agli occhi del mondo esterno e dei partner.

In buona sostanza il CONI chiede sempre più alle Federazioni di muoversi verso la creazione di appuntamenti strutturati secondo regole di modernità. Un concetto che l’Orienteering ha fatto suo in format come le gare Sprint o Sprint Relay. Il miglioramento può essere fatto invece nelle gare di bosco dove succede ancora di trovare arene di arrivo lontane da zone frequentate dal pubblico.

Tornando alle disposizioni di Ghiretti quindi, un ruolo sempre più strategico viene riservato all’attività di relazione sul territorio, con Istituzioni e Media. Si deve essere in grado di curare gli aspetti della strategia comunicativa, coordinarli e, grazie ad una buona attività di comunicazione, sopperire al fatto che una piccola organizzazione non possa acquistare spazi sui media.

Come si arriva a questo risultato? Anche in questo caso sono 3 i pilastri:

  • La metodicità: la creazione di un modello di comunicazione che deve funzionare nel tempo. L’attivazione spot ha poco senso di esistere.
  • La creatività: ossia quell’insieme di iniziative in grado di attirare comunque l’attenzione da parte degli altri.
  • L’intraprendenza: attivarsi attraverso la propria rete di contatti per riuscire a dare visibilità al proprio prodotto.

Queste attività vanno implementate con gli strumenti attualmente a disposizione anche delle piccole organizzazioni.

  • Ufficio Stampa
  • Media Relations
  • Web 2.0

Si attiva così un percorso cross mediatico che genera nei nostri interlocutori una conoscenza della nostra realtà. Un engagement che risulta essere un mix fra passione, awarness e marketing.

Un mix di fattori importanti che portano alla creazione di una nostra buona reputazione ed affidabilità come organizzatori e come fonte di informazione.

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